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Salento on the Road: 3 borghi fantasma da fotografare all’alba

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Salento on the Road: 3 borghi fantasma da fotografare all’alba

specchia salento

Il Salento che conosciamo – spiagge di seta, aperitivi al tramonto, barocco che luccica al sole – ha un fratello segreto: una Puglia silenziosa, fatta di paesini quasi abbandonati, pietre scolorite dal vento e storie sospese. Se ami l’adrenalina di un risveglio on‑the‑road e hai l’obiettivo sempre carico, imposta la sveglia prima delle cinque: ti porto a scoprire tre borghi fantasma che, all’alba, si tingono d’oro e regalano scatti degni di un set cinematografico.

1. Roca Vecchia (Melendugno) – Il villaggio sul mare che il tempo ha inghiottito

Pochi chilometri a nord di Otranto, una stradina sterrata conduce ai ruderi di Roca Vecchia, antica città messapica affacciata sull’Adriatico. Arriva quando il cielo è ancora blu cobalto: il profilo delle mura ciclopiche e delle grotte carsiche si staglia contro la prima striscia rosa dell’orizzonte. Lì accanto c’è la celebre Grotta della Poesia; ma prima che arrivino i bagnanti, domina il silenzio rotto soltanto dalle onde.
Scatto imperdibile: inquadra l’arco naturale sull’acqua mentre il sole spunta dietro e colora di rame la pietra leccese.

Grotta della Poesia: in Salento la piscina naturale più famosa d’Italia

2. Specchia Gallone (Minervino di Lecce) – Il borgo del vento e delle case vuote

Lasciata la litoranea, addentrati nell’entroterra fra olivi monumentali e muretti a secco. A pochi minuti da Minervino, Specchia Gallone sembra un set western pugliese: case in tufo con porte divelte, vie lastricate a chianche, un campanile che suona per nessuno. All’alba la luce radente dipinge ombre lunghe, perfette per giochi di prospettiva.
Tip fotografico: porta un grandangolo per esaltare la geometria delle viuzze, poi passa al 50 mm per i dettagli vintage – vecchi portoni, infissi celeste sbiadito, nidi di rondine sotto le gronde.

La leggenda della Specchia dei Mori

3. Monteruga (Veglie – Salice Salentino) – La città rurale dimenticata

Fondata durante il Ventennio come “borgo agricolo modello”, Monteruga fu abbandonata negli anni ’80. Oggi resiste una piazza con torre dell’orologio, scuola, chiesa, silos; erba alta e rampicanti si mangiano le pareti. Arriva quando la nebbia dell’alba ondeggia tra i campi di grano: avrai l’impressione di varcare un confine tra presente e passato.
Must‑shot: la facciata della chiesa in controluce, con il sole che filtra dal rosone bucato e trasforma la polvere in glitter dorato.

Salice Salentino, un tesoro nel centro del Salento

La magia dei borghi fantasma è tutta qui: regalano foto iconiche e quel brivido sottile di camminare dentro storie dimenticate. Rientrando, puoi continuare il tuo viaggio nel silenzio elegante del Salento scegliendo di soggiornare all’Augustus Resort, dove suite vista mare, spa e cucina d’autore diventano la cornice perfetta per rivivere – con calma e comfort – le emozioni catturate all’alba.