Maldive del Salento: origini nome e cosa vedere nei dintorni

Le Maldive del Salento sono una delle principali cartoline della Puglia e, per quanto sorprendente, questo è uno dei rari casi in cui ogni foto e video online corrisponde esattamente alla realtà. La sua spiaggia è caratterizzata da sabbia quasi bianca e le acque, cristalline, vantano fondali alquanto bassi, consentendo ai visitatori di passeggiare su delicate dune. Si consiglia di arrivare alle Maldive del Salento in auto. In questo caso è possibile optare per due differenti percorsi. Il primo passa attraverso la SS274, uscendo a Salve e proseguendo in direzione di Pescoluse. L’alternativa è la litoranea, ovvero la SP215 e la SP88, che connette Gallipoli a Santa Maria di Leuca. Una volta passati attraverso Torre Pali, sulla SP19, il percorso è terminato.

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Maldive del Salento: perché si chiama così

In questo tratto della costa si incontrano il Mar Ionio e il Mar Adriatico. Uno spettacolo naturale che si estende per circa 7 km nella provincia di Lecce, tra Torre Vado e Torre Pali. Il particolare nome Maldive del Salento deriva in realtà da un famoso stabilimento balneare, che per primo ha utilizzato questo nome. Aperto nel 2000 e ancora oggi in attività, si trova nell’area nord di Pescoluse. Col tempo, poi, il nome è diventato sempre più famoso, arrivando a indicare l’intera fetta di litorale salentino. Questo lido offre numerosi servizi, dai lettini e ombrelloni al tabacchi, dal ristorante e bar a un’edicola. Il tutto con l’aggiunta del Wi-Fi libero. Chi volesse, inoltre, potrebbe prenotare uno dei gazebo in legno con tende posti nelle prime file della spiaggia, ottenendo maggiore privacy e comfort.

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Cosa vedere nei dintorni delle Maldive del Salento

Per quanto in questo tratto di costa le Maldive del Salento siano il chiaro fulcro turistico, vi sono svariate location da visitare. Luoghi suggestivi come Torre Pali, la marina di San Gregorio, Posto Vecchio di Salve e non solo. Non soltanto spiagge libere e stabilimenti balneari, spazio anche per dei resti archeologici di grande interesse, come nel caso dell’area di Salve, tra necropoli, antichi insediamenti e grotte risalenti all’epoca preistorica Non si può non consigliare la zona di Fani, con celebri reperti come i dolmen Argentina e Cosi. Un viaggio nella storia che ci porta indietro di 70mila anni. I siti archeologici da visitare sono la Chiusa dei Fani, insediamento messapico, Spigolizzi, villaggio risalente all’Età del Bronzo Medio, i Tumuli, la Grotta Montani, la Tomba Megalitica e la Grotta Febbraro. In alternativa è possibile recarsi presso il Parco Astronomico San Lorenzo, che si trova a Casarano. Qui c’è spazio per il Planetario Digitale 3D, dall’enorme fascino. Chi è invece interessato allo squisito cibo del luogo, si potrebbero visitare i frantoi Ipogei, tesoro nel sottosuolo del Salento.

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