Maglie, il borgo dell’artigianato: alla scoperta della frazione di Morigino

Maglie è un borgo particolarmente vivo della penisola salentina. Lo dimostra la sua grande ricchezza di botteghe d’artigianato. Numerosi i visitatori che ogni vengono attratti da questa località tipica. Questa è colma di cultura, che si espande per le sue strade antiche. Qui è possibile ammirare antichi edifici, sui quali si è disteso un velo giallo, che li rende storicamente affascinanti al primo sguardo.

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La frazione di Morigino

A pochi chilometri da Maglie troviamo la frazione caratteristica di Morigino. È molto piccola ma vanta numerose storie. In origine è stato un accampamento militare dei Saraceni, autonomo in seguito fino al milleottocento.

Oggi questo piccolo borgo è noto soprattutto per uno dei misteri che cela. Nei pressi di una casa abbandonata si trovano sassi di natura calcarea sui quali sono scolpiti facce umane, dame, animali e scheletri. Si dice si tratti dell’insieme di paure e ossessioni di un artista molto tormentato, morto suicida nel 1900.

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Cosa vedere e cosa fare a Maglie

Sono svariati gli edifici storici, religiosi e non, da ammirare a Maglia, a partire dalla Chiesa della Collegiata, ovvero il Duomo del borgo. Alta e imponente, vanta una facciata apparentemente caratterizzata da un movimento ondulatorio. Impianto latino interno e pietra leccese dai rimandi barocchi ovunque.

Sguardo rivolto poi a Palazzo Capece, edificio baronile della storica famiglia e sede del Municipio. Nato come fortezza angioina, ha subito numerosi danni a causa dei saccheggi degli ottomani, per poi rinascere sotto i Lubello prima e il duca Filomarino poi. Ai Capece si deve invece il portale in stile barocco.

All’elenco aggiungiamo Villa Tamborino, realizzata sul finire dell’Ottocento, che vanta uno splendido parco all’inglese. Da segnalare inoltre Opificio Piccinno, che apre le porte sul mondo dei fratelli Piccinno, abilissimi artigiani locali passati alla storia.

Guardando invece alle cose da fare a Maglie, come non citare la Fiera dei Campanelli. Un nome particolare, che fa riferimento a quanto avviene durante il venerdì prima della domenica delle Palme, in piena Pasqua.

Turisti e curiosi prendono d’assalto il borgo, che raccoglie artigianati da tutto il Salento. Vengono esposti campanelli in terracotta dai differenti colori e fantasie. La tradizione vuole che il giovedì santo le campane smettano di suonare, lasciando circolare per strada bambini e ragazzi in festa, mentre fanno tintinnare le proprie campane. Al fianco dei campanelli ci sono anche fischetti e trozzule. Il tutto arricchito dall’ottima cucina locale, che non può mai mancare. Un’esperienza da vivere assolutamente in prima persona.

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