Rignano Garganico, un sogno per gli amanti della natura e del deltaplano

Rignano Garganico è un borgo pugliese in provincia di Foggia. Trova spazio nel Parco Nazionale del Gargano ed è un luogo noto anche come il “balcone della Puglia”. Volge lo sguardo sul Tavoliere delle Puglie, da un’altezza di 590 metri. La sua posizione strategica offre un paesaggio meraviglioso e non solo. Si tratta infatti anche di una meta di grande attrattiva per gli appassionati di deltaplano.

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Cosa vedere a Rignano Garganico

La visita a Rignano Garganico non può avere inizio dal Rione la Rotte, che è il più antico del paese. È caratterizzato dalla presenza di particolari costruzioni. Queste si sviluppano all’interno di grotte e ripari rupestri, il che dà il nome all’area, Rotte, che significa grotta.

Qui sorgeva un tempo la prima chiesa locale, della quale però non restano nulla, se non un bassorilievo su pietra arenaria, raffigurante San Michele Arcangelo. Un tempo era posizionato sul portale d’ingresso del luogo di culto.

Da visitare di certo il Palazzo Baronale di Rignano Garganico, costruito intorno agli inizi del XII secolo. Realizzato sulle rovine di una precedente costruzione, che probabilmente era un castello. Di questo è ancora visibile una delle cinque torri di guardia antiche.

Tornando a parlare di chiese, merita una visita quella intitolata a Maria Santissima Assunta, costruita intorno al 1200. Al suo interno è possibile ammirare opere del pittore Nicola Penati. Si consiglia, poi, la scoperta del Santuario Madre di Cristo, di epoca medievale.

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Cosa vedere nei dintorni di Rignano Garganico

Gli amanti della natura non possono tenersi distanti dalla grotta Pagliacci. È uno dei siti più importanti d’Italia, contenente reperti d’epoca paleolitica. Ci si muoverà attraverso luoghi che appaiono come sale. È possibile ammirare testimonianze di epoche tanto antiche da essere precedenti alla presenza umana nel continente europeo.

Tra i “reperti più recenti” spiccano le due sepolture con resti di due giovani dai capelli decorati con denti di cervo. I ricercatori li datano a 24mila mila anni fa. Da ammirare, poi, anche le doline, ovvero depressioni rocciose naturali a forma di cratere. Ci si può avventurare alla scoperta della dolina Centopozzi, che è la seconda più grande del Gargano e la terza d’Europa. Un nome curioso, che deriva dall’elevato numero di pozzi che sono stati costruiti, al fine di prelevare l’acqua, e che oggi sono in gran parte chiusi. Numerorsi i sentieri che permettono di ammirare il paesaggio da differenti punti, generando una meta ideale per gli appassionati di trekking.

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