Cantine sottomarine: i vini del Salento sui fondali del mar Ionio

I vini del Salento sono tra i più pregiati d’Italia e hanno fama internazionale. Per quanto la tradizione sia importante, però, lo è altrettanto innovare. In questa filosofia d’impresa trovano spazio le cantine sottomarine. L’obiettivo sarebbe quello di affinare i vini sott’acqua, per quanto possa sembrare impossibile, facendo concorrenza allo standard, ovvero l’affinamento in botte, che nel nostro Paese avviene grazie a differenti tipologie di legnami, che garantiscono risultati differenti.

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Cantine sottomarine: realtà o fantasia

Un’idea a dir poco particolare, quella di creare delle cantine sottomarine per l’affinamento subacqueo dei vini del Salento. Il prezioso liquido sarà stipato nei fondali del mar Ionio, aprendo le porte a un differente ambito imprenditoriale. Un’idea che attira anche turisti, di certo interessati ad acquistare qualcosa di così particolare. È tutto vero, nessuna invenzione della stampa o progetto strampalato e irrealizzabile. Si è pensato di sfruttare l’area antistante l’amatissima Porto Cesareo. Un’area marina protetta, ben nota a livello europeo, dove una cantina vitivinicola ha fatto richiesta ufficiale di deposito sul fondale. Per il momento si tratta di un progetto sperimentare in Salento, che partirà con due ceste con all’interno vini pregiati, per un ingombro di 1.5 metri cubi a testa.

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Vini sott’acqua: regole e altri esempi

La giunta comunale si è detta interessata al progetto e ha stilato in merito un regolamento ben preciso da seguire. Ciascuna cantina non potrà disporre di più di due ceste, con ingombro massimo di 1.50 metri cubi, al fine di non deturpare l’habitat naturale sottomarino. Ogni cesta dovrà riportare una targhetta con il nome dell’azienda corrispondente, che avrà un permesso provvisorio con scadenza annuale, da rinnovare di volta in volta. Si richiede, inoltre, il deposito delle ceste al di fuori delle aree portuali, così da evitare problematiche di sorta. Ogni etichetta dovrà infine riportare la dicitura: “affinata nell’area marina protetta di Porto Cesareo”.

Il comune ha infatti intuito le possibilità turistiche e imprenditoriali di questo progetto. Facile immaginare delle immersioni per ammirare le ceste sul fondale ma, soprattutto, il ritorno in termini di visibilità grazie alle etichette, che potrebbero spingere verso la Puglia, e nello specifico Porto Cesareo, sempre più turisti appassionati di vini pregiati. È la prima volta che accade qualcosa del genere nel tacco d’Italia ma l’idea non è di certo originale, va detto. Altri esempi in Italia non mancano. Cantine sottomarine esistono in Sardegna, Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, ad esempio. All’estero, invece, è possibile ammirarle in Grecia e Croazia.