Ortelle, un minuscolo centro in cui la natura domina

Ortelle è un borgo salentino in provincia di Lecce. Le sue dimensioni sono decisamente ridotte, come evidenzia anche il dato relativo ai suoi abitanti, poco più di duemila. Siamo nel Salento sud-orientale e la cittadina comprende anche la frazione di Vignacastrisi.

Un territorio dal grande fascino e dal 2006 rientra ufficialmente nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione per la salvaguardia della costa orientale salentina.

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La storia di Ortelle

Il borgo di Ortelle ha un nome particolare, la cui derivazione è latina. Precisamente da hortella, che significa piccoli orti. Ortelle ha fatto parte dell’antica Contea di Castro fino all’emanazione delle leggi che abolivano la feudalità, ovvero fino agli inizi del 1800.

Le sue origini sono probabilmente connesse alla presenza di piccoli terreni fertili, in un ambito caratterizzato generalmente da appezzamenti rocciosi o scarsi. Il borgo si è sviluppato durante il periodo ellenistico, grazie soprattutto alla presenza di depositi di argille.

La presenza di un menhir in quella che è oggi piazza San Giorgio, però, lascia pensare a una presenza umana in pianta stabile già in epoca protostorica. Altra fonte di guadagno per l’economia locale è stata rappresentata, al secolo, dalle cave di conci calcarenitici. Documenti spiegazioni come da qui vennero recuperati gli elementi per la ricostruzione della cattedrale di Castro.

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Cosa vedere a Ortella

I monumenti religiosi non mancano, come in tutto il Salento. Spazio allora alla Chiesa madre di San Giorgio, così come alla Chiesa dei Santi Vito e Marina. Ancora, poi, alla Chiesa dell’Immacolata e alla Cripta della Madonna della Grotta. Un insieme di tappe imprescindibili per cimentarsi in un viaggio nella storia del centro abitato.

Tra i luoghi di maggior interesse, poi, troviamo la casa natale del pittore Giuseppe Casciaro, e ancora il Frantoio ipogeo e il Palazzo Rizzelli. Chi viene a Ortelle, però, lo fa soprattutto per la natura che tutto domina.

Si consigli allora una visita presso Zona Canali, settore del bacino idrografico che nasce nei presso del centro di Vignacastrisi. Un’incisione naturale della lunghezza di 850 metri, circa. Non mancano nell’area, inoltre, numerose forme carsiche ipogee, ovvero grotte dal grande fascino, frutto della dissoluzione chimica generata dall’acqua piovana nel corso dei secoli.

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