Alla scoperta di Minervino di Lecce, borgo ricco di storia, eventi e prelibatezze

Minervino di Lecce è un borgo nella provincia di Lecce, posto sul versante adriatico del Salento. Sito in un’area prevalentemente pianeggiante, nel bassopiano delle Serre di Poggiardo e di Giuggianello. Comprende le frazioni di Cocumola e Specchia Gallone, cui è molto legato. La prima era in passato composta da capanne e botteghe impegnate nella realizzazione di vasi. Oggi è ancora possibile trovarvi un’antica torre, che vanta una pietrafitta nella croce alta quasi 4 metri. Guardando a Specchia Gallone, invece, in passata si trattava di un luogo usato come vedetta per difendersi dagli invasori. Nel centro è ancora possibile ammirare la Cappella di Sant’Anna, al cui interno vi sono affreschi dal grande valore artistico.

Hollywood in Salento, la magia di Tiggiano travolge anche Kim Basinger

Cosa vedere

Sono tante le chiese che caratterizzano il centro abitato di Minervino di Lecce, a partire dalla Chiesa Matrice, dedicata a San Michele Arcangelo. Una struttura che risale alla metà del 1500, definita come una delle più belle delle chiese rinascimentali del Salento, arricchita da una campana in bronzo imponente.

Da visitare poi, a breve distanza, la Cappella dell’Addolorata, che vanta delle tele di Oronzo Tiso al suo interno. Passando invece a edifici civili, troviamo Palazzo Venturi, fortezza munita di caditoie, chiuso da un portale con ben inciso lo stemma dei Venturi. Altra sosta meritevole è a Palazzo Scarciglia, che vanta un atrio maestoso, balaustre magnifiche e decorazioni floreali.

Il territorio è inoltre arricchito da Dolmen e Menhir, che meritano una visita per cimentarsi in un tempo lontanissimo e ormai perduto. Di particolare importanza è il Trappeto Ipogeo, di ben 700 metri quadri, interamente scavato nella roccia.

Matrimonio di sera all’Augustus Resort: le tradizioni salentine

Cosa fare e mangiare

L’evento cardine del borgo di Minervino di Lecce è noto col nome di Le tavole di San Giuseppe. Si celebra il 18 e 19 marzo, con numerose famiglie impegnate nella preparazione di svariate pietanze della tradizione salentina, al fine di imbandire delle tavole in onore del Santo. Una grande scorpacciata è prevista per il 19, in presenza dei cosiddetti “santi”, impersonati da amici e parenti e, guardando all’evento organizzato dal Comune, anche da personaggi noti.

Il borgo si illumina a festa, però in svariate occasioni, come durante la Festa di S. Antonio il 10, 11 e 12 agosto. Il cibo è sempre grande protagonista, e come potrebbe essere altrimenti, data la grande tradizione enogastronomica. Da provare di certo l’olio extravergine d’oliva locale, che spicca tra le produzioni territoriali, per poi passare a pesce fritto, zeppole, pittule, lampascioni e vermiceddhri, solo per citarne alcuni. Magari da bagnare con un vino Negramaro o novello del Salento.

White Night all’Augustus Resort: il party esclusivo dell’estate