Montesano Salentino, il borgo a metà strada tra Ionio e Adriatico

A breve distanza dal mare Adriatico e dallo Ionio, nella parte centrale di quello che è il Capo di Leuca, sorge il borgo di Montesano Salentino. Si tratta di un’area prevalentemente rurale, caratterizzata però da numerosi laboratori artigianali, in cui ancora oggi si svolgono mestieri antichi.

Il centro abitato si incastra in un paesaggio naturale davvero magnifico, ricco di flora e fauna. Oggi le coltivazioni hanno la meglio sulla macchia mediterranea, che un tempo dominava in ogni dove. In particolare trovano spazio uliveti, con alberi plurisecolari da ammirare, in grado di rendere quest’area davvero unica.

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Cosa vedere

Numerose le chiese nel centro abitato di Montesano Salentino, a partire dalla Chiesa matrice, o dell’Immacolata, che risale al Cinquecento. Oggi però appare ben diversa da allora, considerando come sia stata rimaneggiata nel 1882 in maniera totale.

Da ammirare, inoltre, la Cappella dell’Addolorata, edificata nel 1856, che vanta al suo interno un altare in pietra leccese magnifico. Uno degli edifici più particolari del borgo è senza dubbio il Calvario, abside di un’ipotetica chiesa, che vede la strada come navata, il cielo come soffitto e le quinte stradali come muri laterali.

Nel centro abitato è possibile ammirare inoltre otto Palmenti, ovvero vasche in cui veniva pigiata l’uva. Il tutto annesso alle cisterne nelle quali veniva raccolto il mosto. Il Comune ha effettuato l’acquisto e restituito, dopo ristrutturazione, tutto ciò all’antico aspetto. Gli amanti della natura, inoltre, possono cimentarsi nella visita presso la Padula Mancina, zona acquitrinosa creata da una grande area paludosa, oggi in parte bonificata. È presente una grande biodiversità, sia per la flora che per la fauna.

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Cosa fare e mangiare

Uno degli eventi cardine del borgo di Montesano Salentino si svolge dal 5 all’8 agosto ed è la festa e la fiera di San Donato vescovo e martire. Il terzo sabato di giugno, invece, si celebra la festa in onore di San Luigi e il terzo sabato di settembre quella per la Madonna Addolorata. Per la vigilia di Natale, invece, il 24 dicembre, è prevista la sagra della pittula.

Da gustare in città ci sono di certo le friselle di orzo e grano. Il formato tipico di pasta sono invece le orecchiette, da gustare freschissime, così come l’ottimo olio Terra d’Otranto DOP, dal sapore fruttato e con una lieve sensazione di amaro e piccante. A tavola non si potranno rifiutare, poi, le salsicce leccesi, da consumare sia fresche che stagionate. Ad accompagnare il tutto, poi, tra i vini segnaliamo i denominati Salenti IGT.

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