Matino, il borgo dall’antico e intatto centro storico

Matino è un intrigante borgo nella parte meridionale del Salento, sul fronte occidentale. Un centro abitato che si adagia tra le Serre salentine, lì dove domina il colle di Sant’Eleuterio. La tradizione agricola è molto viva e ha radici profondissime. Tutt’intorno al borgo, infatti, vi sono fondi coltivati tanto a olivo quanto a vite.

Passeggiando per le stradine del centro, si possono ammirare numerose case tinteggiate di bianco, il che garantisce un impatto estetico davvero esaltante, quasi da fiaba. Molte di queste, inoltre, è arricchita da antiche corti.

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Cosa vedere a Matino

Quello del borgo di Matino è uno dei pochi centri storici della provincia di Lecce ad aver conservato le proprie caratteristiche in maniera quasi inalterata. Vicoletti molto stretti e tortuosi. Il tutto arricchito da nicchie votive, cortili e balconi mensolati e dallo stile barocco.

Svariati gli edifici dall’enorme valore storico e culturale, come il Palazzo Marchesale Del Tufo, che risale al 1500. Da ammirare, inoltre, la vicina Piazza San Giorgio. Il Palazzo è sorto sulle rovine di un’antica opera fortificata. Al suo interno c’è una splendida scuderia, con tanto di pareti affrescate. Oggi l’edificio, ben ristrutturato, ospita il Museo MACMa (arte contemporanea).

All’elenco occorre aggiungere l’antica Chiesa Matrice, dedicata a San Giorgio e risalente al 500. Il vero e proprio simbolo di Matino è l’Arco della Pietà, che fa da ingresso alla città. Realizzato in tufo, si poggia alla Chiesa della Pietà, edificata nel 1600, circa.

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Cosa fare a Matino

Il borgo di Matino nasconde un grande patrimonio rupestre ipogeo, anche se poco noto sul fronte della massa turistica. Al di là di ciò, ogni anno si svolgono numerosi eventi di grande interesse, come Vicoli D’Arte. Si tratta del presepe vivente, che vanta più di 15mila visitatori ogni anno, in media, ad affollare il centro storico. Questo è totalmente a tema.

Non viene di certo ignorata la musica, con la Jazz week molto attesa, Note d’Estate e Carlo’s Oboe. Da segnalare, inoltre, la Festa San Giorgi Piccinnu, ovvero San Giorgio Piccolo, che si tiene il 27 febbraio. Si ricorda il giorno in cui la statua del santo, in legno, salvò Matino dalla peste, sudando. Era il 1867.

Tra le cose da fare, inoltre, c’è il provare la cucina locale. L’elemento principale è la pasta fresca, dalle ricchiteddhe ai minchiareddhi, fino alle sagne torte. Questi sono soltanto alcuni dei formati più comuni. I piatti tipici sono a base di legumi, verdure o carne, il tutto condito dall’ottimo olio d’oliva locale. Pensiamo alla pasta ciciri e tria, le ricchiteddhe cu le rape e la pasta al sugo di carne.

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