Per comprendere pienamente il tesoro che è Sanarica, borgo medievale salentino, è necessario ripercorrerne la storia. Nella seconda metà del XV secolo i Turchi si espansero nel Mediterraneo. Assediarono Otranto nel 1480, nonostante l’eroica resistenza dei suoi abitanti, massacrati. I superstiti vengono oggi ricordati come gli 800 martiri, massacrati nel vicino colle della Minerva, dove avevano trovato riparo. I loro resti sono oggi conservati in una teca posta nella cattedrale.
Le incursioni continuarono anche nell’entroterra, con saccheggi che travolsero tutto e tutti, anche Muro Leccese, i cui abitanti già nell’anno Mille furono costretti a scappare dalle devastazioni, trovando riparo anche a Sanarica. Questo borgo sorge a poche centinaia di metri da Muro e vanta come stemma cinque torri, ricordando quei confini che Giovanni Antonio pose come baluardo tra i vari borghi che i profughi di Muro edificarono.
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Cosa vedere a Sanarica
Il nome Sanarica dovrebbe avere come significato paese dall’aria buona. C’è però anche un’altra teoria, che indica come riferimento Senectus recans, ovvero ciò che porta fino a una serena vecchiaia. C’è tanto da scoprire in questo frammento di Salento, a partire dalla cripta dell’Assunta, così come la Chiesa di San Salvatore. Qui vengono custodite tracce del medioevo bizantino, con affreschi in parte ancora ben visibili.
Un borgo non rimasto indenne dalle invasioni turche, anzi. A difesa della popolazione venne edificato nel Quattrocento un castello che oggi si trova nell’unica piazza del centro cittadino, di fronte alla Chiesa madre. Nel 1559, sulle sue rovine, venne edificato un nuovo castello, come si evince dalla scritta enigmatica posta sul portone d’ingresso. È in latino ma si traduce così: “Il signore saraceno Annibale Resta costruì a sue spese, dalle fondamenta, questa casina, dedicandola (si presume alla popolazione ma manca il resto, ndr)”.
Tra le bellezze di Sanarica c’è la cripta bizantina dell’Assunta, scavata totalmente nella roccia. Si trova sotto la Chiesa madre e merita decisamente una visita. Percorrendo poi le strade del borgo, ci si ritrova dinanzi alla Chiesa di San Salvatore, in maniera inevitabile. Anche questa risale al periodo bizantino. A meritare maggior attenzione, però, è il Santuario della Madonna delle Grazie, restaurato negli ultimi anni. Un luogo di pellegrinaggio vero e proprio. A completare il novero degli elementi da ammirare all’interno di questo antico borgo medievale, c’è un Menhir. Davvero superbo, si innalza in uno spazio poco distante dal centro abitato.
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