San Paolo di Civitate fa parte della provincia di Foggia, tanto vicina al Gargano pur non essendone parte ufficialmente. Merita però d’essere scoperto questo territorio, che vanta numerosi piccoli tesori. Lungo la via consigliamo di fermarsi in questa cittadina, che offre uno spaccato di classica Puglia, intesa come originale e vera, non modellata a uso e consumo dei turisti. Case con pietra grezza in vista, piazza ampie, stradine e alte torri.
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La storia di San Paolo di Civitate
San Paolo di Civitate è stato uno dei primissimi insediamenti della valle del Fortore. Millenni prima della nascita di Cristo. Parliamo della culla civiltà dei Dauni. Greci prima e Romani poi compresero l’importanza di questo sito, posto a poca distanza dal mare. Abbastanza centrale però da poter dominare anche l’entroterra.
Un’area strategica dove venne creata Teanum Apulum, tramutato in un centro vivace. Reso ben presto una città, con il nome di Civitate, passando poi sotto il dominio romano e bizantino. Lo sviluppo venne poi favorito in futuro da Longobardi e Normanni, successivi dominatori.
La storia racconta di come tra XV e XVI secolo la città accolse numerosi profughi albanesi in fuga. Questi si insediarono poco fuori le mura, in un casale noto come San Paolo. Quando nel 1627 il terremoto devastò l’intera regione, Civitate venne rasa al suolo. I superstiti ricostruito l’abitato accanto al casale, rimasto miracolosamente in piedi. Nacque così San Paolo di Civitate.
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Cosa vedere a San Paolo di Civitate
La prima cosa che si consiglia di visitare a San Paolo di Civitate è il suo Museo Archeologico. Il passato di questo luogo era sepolto sotto le macerie del terremoto. Lentamente è stato ritrovato e posto in mostra, raccontando la storia antica dello sviluppo che fu.
Sul fronte religioso consigliamo la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, realizzata nel 1627, in sostituzione di una vecchia chiesetta di Loreto, distrutta. Sul fronte civile, invece, spazio a Palazzo Gonzaga. Profilo elegante, posto a dominio della piazza principale del borgo. Era la residenza cinquecentesca dei signori più famosi della storia del paesino. Danneggiato dal terremoto ma non distrutto. Rimase in piedi solo parte di esso, con due delle quattro torri angolari originarie.
Altro edificio ecclesiastico di spicco è la Chiesa di San Giovanni Battista. Si tratta della chiesa madre del paese, ricostruita negli ex locali della stalla del Palazzo signorile dopo il sisma.