Massafra, il calendario degli eventi

Massafra è una città da più di 30mila abitanti, sita nella provincia di Taranto, in Puglia. Il titolo di città però non è così datato, anzi. È giunto soltanto nel 1939 dietro Regio Decreto. Trova spazio ai piedi della Murgia tarantina e fa parte del Parco naturale regionale Terra delle Gravine. Ospita l’oasi WWF del Monte sant’Elia e, sulla costa, la Riserva naturale Stornara. Qui sono presenti inoltre elementi di insediamenti di civiltà rupestri.

Parlando del territorio, sappiamo che si estende fino al mar Ionio, dalle Murge tarantine. Presenta una gran varietà di paesaggi, tra i quali una serie di gravine e di lame (continuazione naturale delle gravine, con pareti più dolci), di origine carsica. Il territorio comunale comprende parte del litorale ionico, dalla zona di Lido Azzurro fino a Chiatona, attraversando zone più o meno omogenee: “Pantano”, “la Macchia”, “Patemisco”, “Ferrara” e “Marinella”. I fiumi che sfociano in mare sono il Tara e il Patemisco.

Massafra: un paradiso naturale tra oasi e parco naturale

Cosa fare a Massafra

Il Comune di Massafra è legato a stretto giro al Carnevale. Quello che si celebra qui è famoso in tutt’Italia. Si tratta di una manifestazione molto rilevante, che vede numerosi carri allegorici in giro per le strade del paese.

Una delle grandi differenze rispetto ad altri carnevali in giro per l’Italia, e non solo, nella maggior parte dei percorsi non ci sono transenne. Ciò vuol dire che cittadini e turisti possono partecipare attivamente all’animazione e al divertimento. Il governo italiano lo ha riconosciuto come uno dei Carnevali storici d’Italia.

Se si parla di tradizioni e folclore, occorre sottolineare come Massafra sia terra di masciari, ovvero di coloro che praticano la magia. A questa storia si lega la leggenda del mago Greguro, di cui viene indicata l’abitazione rupestre nella gravina della Madonna della Scala. La leggenda vuole avesse una figlia, Margherita, desiderata da tutti gli uomini e invidiata da tutte le donne. Condannata al rogo, sarebbe stata salvata dall’igumeno Anselmo.

Legata a questa credenza popolare magica è la consuetudine di raccogliere erbe medicamentose nelle gravine. Qui fioriscono più di 600 varietà di piante officinali: agrimonio per l’epatite, alloro per decotti e infusi antidoloriferi, antillide per ferite e malattie cutanee, asparago diuretico, avena rinfrescante, biancospino per l’ipertensione e l’insonnia, camomilla per infusi antispasmodici e sedativi, carruba per decotti espettoranti, cisto disinfettante e astringente, edera per decotti purgativi, fico per catarri bronchiali, fragno per decotti disintossicanti, malva, per guarire ferite, origano, contro il catarro, papavero, come calmante dell’irrequietezza infantile, parietaria per la disinfezione dei genitali, rosmarino afrodisiaco, rovo per le infiammazioni dentarie, ruta contro le convulsioni, salvia digestivo, sambuco per le dissenterie.

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