Il piccolo borgo di Botrugno, tra ulivi secolari e storia

Il piccolo borgo di Botrugno dovrebbe far parte dell’elenco di cittadine da visitare per chi vuole conoscere il vero Salento, non soltanto quello turistico. C’è tanto da scoprire nell’entroterra pugliese e in questo caso ci troviamo a 40 km, circa, da Lecce.

Ciò vuol dire che è facile organizzare una deviazione, per poi tornare nel centro città, magari dove si alloggia, o indirizzarsi verso una splendida spiaggia. Qui ci sono meno di 3mila abitanti e il nome del borgo, Botrugno, deriva dal greco Botrumai, a evidenziare ancora una volta la connessione tra queste due terre. Il significato è grappoli d’uva, il che si riferisce ai tanti vigneti che un tempo sorgevano in quest’area.

Mettere piede nell’area meridionale del borgo di Botrugno vuol dire addentrarsi nel Parco dei Paduli. Un terreno agricolo molto ricco e di grande rilevanza per la cittadina e i paesini vicini. Un tempo non era altro che una gigantesca palude, poi bonificata nel corso dell’Ottocento.

Oggi è un’area dalla grande suggestione che attira turisti da ogni dove grazie ai propri ulivi ultracentenari, così come splendidi esemplari di querce. Un tesoro che arricchisce Botrugno, spingendo sempre più persone ad addentrarsi in questa fetta di territorio ogni anno.

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L’architettura di Botrugno

Sono svariati gli esempi d’architettura storica di gran pregio, a partire da Palazzo Marchesale, che risale al XVI secolo e restaurato 200 anni dopo. Realizzato intorno a una torre medievale, è in seguito divenuto residenza fortificata per i Maramonte. Con differenti famiglie nobili sono poi iniziati i lavori di ristrutturazione.

Due i grandi portali, dove spiccano gli stemmi dei Castriota e dei Maramonte da una parte, così come i Castrioti e Guarini dall’altra. Numerosi i locali, 70 al piano inferiore e 40 in quello superiore, con splendido cortile e piccola cappella dedicata a Sant’Anna.

Da visitare a Botrugno anche la Chiesa Parrocchiale dello Spirito Santo, nata sulla cappella dedicata a San Rocco, realizzata nel 1540 e distrutta circa 40 anni dopo. All’elenco dei luoghi da scoprire ci sono anche la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, la Chiesa dell’Assunta e non solo. Andando alla scoperta del verde, da segnalare il Parco dei Paduli, che sorge lungo la via antica che collega Gallipoli al porto di Otranto. Un uliveto maestoso da 5.500 ettari. Una coltivazione secolare che si estende, nel suo nucleo, fino a quelle che vengono definite le Terre di Mezzo.

Nei dintorni di Botrugno, infine, si consiglia di visitare il piccolo borgo di Scorrano, che ha ottenuto il titolo di Capitale Mondiale delle Luminarie nel Salento. Per questo motivo il periodo migliore per apprezzarlo è durante la Festa di Santa Domenica, a luglio.




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