La Valle d’Itria è uno dei luoghi più incantevoli di tutto il Salento. Volendo incorniciarla, per rendere più chiara l’estensione di questo territorio, potremmo parlare di un triangolo. Gli angoli sono Martina Franca, Locorotondo e Cisternino. Ed ecco perché dovreste programmare una visita in quest’area durante il vostro prossimo viaggio in Puglia.
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Alla scoperta della Valle d’Itria
Esaltata da importanti personalità, la Valle d’Itria sa incantare e ammaliare. È qui è cresciuto Mario Desiati, che ha trovato ispirazione e ambientazione per le sue storie. Una terra tantao cara alla celebre fotografa Lisetta Carmi, così come luogo raccontato con ardore e sentimento da Cesare Brandi, ben noto critico e storico d’arte.
Parliamo di una delle regine dell’intera Puglia, offrendo la possibilità di un viaggio immersi nella natura. Si potranno scoprire i trulli, lo stile di vita al loro interno, la storia e i sapori di quest’area unica, caratterizzata da una semplicità altrove scomparsa e soppiantata con ben altro.
Negli ultimi anni, inoltre, sono stati effettuati numerosi interventi atti a rendere il turismo in zona molto più allettante, garantendo servizi per ogni tipologia di viaggiatore, italiano o straniero che sia.
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Cosa vedere: itinerario
Proviamo a proporre un percorso a tappe per godere pienamente delle bellezze della Valle d’Itria. Come non partire da Alberobello, celeberrima in tutt’Italia, e non solo. È la capitale dei trulli, divenuta col tempo una sorta di museo a cielo aperto.
In molti decidono di passarvi per poco tempo, acquistando un piccolo ricordo e percorrendo la strada che conduce alle zone più alte. Almeno una giornata, però, questa città la merita tutta, pernottando, magari, così da ammirarla in varie fasi del giorno e della notte, con diverse luci. Un modo per poterla ammirare anche in silenzio e priva di turisti, magari alle prime luci dell’alba.
Seconda tappa presso Locorotondo, tra i borghi più belli d’Italia. La distanza è di appena 10 km, circa, da Alberobello. In pochi minuti ci si ritroverà in un piccolo paradiso, da scoprire facilmente in qualche ora, diciamo metà giornata. Cosa fare? Immergersi nei suoi vicoli bianchissimi, ammirando il centro storico, ascoltando le sue storie e andando a caccia di ogni dettaglio di vita vera.
Sarà facile perdersi nelle tante foto scattate, magari anche alle cummerse, ovvero i tetti spioventi tipici. A ciò si aggiungono i tantissimi fiori, che adornando quasi tutte le casette del centro storico, che sa inoltre deliziare con manicaretti unici.
Si potrà quindi andare a Cisternino, a soli 10 minuti d’auto, così da assaporare alcuni dei piazzi tipici della Puglia, le bombette. Involtini di carne dei quali innamorarsi. Una volta sazi, perché non passeggiare per il centro storico, anch’esso avvolto dal bianco delle mura. Giunti nella Villa Comunale, testa alta e ammirate i centrini realizzati all’uncinetto, che sembrano dei dischi volanti.
Spazio poi a Martina Franca, città murata ricca di storia. Tra gli edifici da ammirare c’è di certo il Palazzo Ducale, che ne rappresenta uno dei simboli.
Il progetto venne redatto dall’architetto bergamasco Giovanni Andrea Carducci nel 1668. Un’impresa così rischiosa che il Duca, non calcolando bene i costi, fu costretto a interrompere i lavori. Il tutto venne lasciato incompleto. Da allora in tanti si sono cimentati in lavorazioni aggiuntive, offrendo a noi, oggi, un edificio ben differente dal progetto originario.
Enorme l’impatto sullo sfondo cittadino, considerando le sue misure del tutto fuori scala. Per questo motivo chi entra dalla porta di Santo Stefano, mettendo piede in piazza Roma, resta del tutto sbalordito dinanzi all’imponenza del maestoso edificio.
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