Tuglie è un piccolo borgo della vasta provincia di Lecce. Dà sul versante ionico del Salento ma è situato nell’entroterra. Il suo territorio si estende per poco più di 8 km quadrati, sulla fascia collinare delle serre salentine. Il centro urbano è diviso in due parti nettamente distinte. Quella bassa coincide con l’originario tessuto urbano. Quest’ultimo si è sviluppato lungo l’asse Sannicola-Parabita. Quella alta, invece, comprende la località di Montegrappa, ben nota meta turistica, sviluppata a partire dagli anni ’40.
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La storia di Tuglie
L’origine del nome del borgo di Tuglie viene generalmente ricondotta agli alberi di tule, ovvero un tipo di conifera molto diffusa in Contrada Passaturi. Un luogo frequentato fin dall’antichità dal popolo dei Tulli. Si tratta però di un’ipotesi quasi leggendaria, considerando come la conifera tula, originaria di Alaska e Cina, sia stata importata solo nel XV e XVI secolo in Europa.
Altra teoria è quella dell’etimo prelatino Tulliae. In un documento del 1373 viene riportato Prothopapa et clero Fortuniani Aradei et Tulle.
In questo territorio sono stati ritrovati quattro menhir: Monte Prino, nove Croci, Caruggio e Scirocco. Questi, insieme con le Grotte Passaturi, confermano che il territorio è stato frequentato da esseri umani fin da tempi antichi.
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Cosa vedere a Tuglie
La Chiesa Matrice di Maria Santissima Annunziata è uno dei luoghi più importanti di Tuglie. Fa parte dei tesori dell’architettura religiosa del borgo. Edificata agli inizi del XVIII secolo. Spazio poi alla Chiesa del Carmine o delle Anime, realizzata a metà dell’Ottocento. La costruzione ha inglobato la preesistente cripta della Madonna del Pozzo. L’elenco è alquanto lungo: Chiesa di San Giuseppe, Santuario della Madonna del Montegrappa, Chiesa di Santa Teresa di Lisieux, Chiesa di Santa Maria Goretti e Chiesetta di San Gerolamo.
Sul fronte civile, invece, come mancare all’appuntamento con il Palazzo Ducale. Edificato nei primi anni del XVII secolo. Parte della struttura è occupata dal Museo della Civiltà Contadina e delle tradizioni popolari del Salento, fin dal 1982.
Da scoprire, poi, i già citati quattro menhir, Monte Prino, Nove Croci, Caruggio e Scirocco. Segnaliamo inoltre l’opera religiosa Il Calvario, realizzato nel 1932. Ai monumenti di pregio si aggiunge, poi, il Monumento ai Caduti in Guerra, eretto subito dopo la prima guerra mondiale.