Troia, alla scoperta di luoghi turistici poco battuti

In provincia di Foggia c’è un borgo dal nome che di certo incuriosirà i turisti: Troia. Ciò a riprova del profondo legame tra questa terra e la Grecia. Vanta poco più di 6800 abitanti e occupa l’area alle pendici del Subappennino Dauno, a ridosso della pianura del Tavoliere delle Puglie.

Una zona particolarmente ricca sotto l’aspetto naturalistico, che vanta inoltre una grande storia e un enorme valore artistico. Dista circa 20 km dal capoluogo di provincia, Foggia, ed è un borgo ben noto per le sue uve, che consentono di creare il celebre fino Nero di Troia, un’eccellenza italiana.

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La storia di Troia

Numerosi i ritrovamenti archeologici in questo territorio, che indicano un’origine molto antica del borgo. Questa sarebbe anche precedente alle guerre puniche. Inizialmente la cittadina era nota come Aika, colonizzata dai romani e distrutta dalle invasioni barbariche. Fu il generale bizantino Boioannes a conferirle l’attuale nome, in ricordo dell’antica città persa per sempre.

Oggetto di numerosi assedi nei periodi successivi, presa di mira per al sua posizione strategica lungo la via Francigena. Tra gli eventi storici di maggior rilievo ricordiamo la battaglia sanguinosa di Troia nel 1462. Nel corso di quest’ultima gli Angioini vennero sconfitti dolorosamente dagli Aragonesi.

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Cosa vedere a Troia

Partiamo con gli edifici religiosi di Troia, come la Concattedrale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo. Per tutti è però semplicemente il Duomo di Troia, che vanta uno stile romanico pugliese ed è caratterizzato da una generale armonia delle proporzioni.

Citiamo poi la Chiesa di San Francesco, esempio di arte e architettura barocca. L’edificio è stato col tempo ampliato, con l’annesso convento dei frati di Montevergine. A completare l’elenco ecclesiastico c’è il Santuario diocesano della Madonna Mediatrice, costruito nel 1934 sull’antica Santa Maria delle Grazie, fuori le mura.

Passando invece alle architetture civili, sono da visitare senza alcun dubbio Palazzo D’Avalos, che risale al XVI secolo, Palazzo Vescovile, realizzato nel XVII secolo, e ancora Palazzo Siliceo, Palazzo Varo, Palazzo dei Gesuiti e Palazzo San Domenico.

Con una storia tanto antica, non poteva di certo mancare un appuntamento museale, o magari due. Il primo prezzo il Museo Civico e il secondo presso il Museo Diocesano. Un viaggio nel tempo altamente consigliato, così come una visita al Tesoro della cattedrale di Troia, allestito nell’ex seminario vescovile.

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