Sant’Agata di Puglia è un piccolo centro ricco di sapori, tradizioni e storia. Stradine scoscese, inattesi murales e un caratteristico castello. Una sorpresa dietro l’altra in un luogo da fiaba. Siamo in provincia di Foggia, in un borgo che vanta circa 2mila abitanti, con tanto di bandiera arancione ottenuta agli inizi degli anni Duemila (ciò indica la bontà del borgo, secondo Touring Club).
Trova spazio tra i Monti Dauni, a pochi km da Candela, Ascoli Satriano e Rocchetta Sant’Antonio. Imponente la sua posizione e ammaliante la vista che garantisce dall’alto dei suoi 800 metri sul livello del mare.
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La storia di Sant’Agata di Puglia
Il borgo di Sant’Agata di Puglia ha subito un netto impulso allo sviluppo in epoca romana. Una località dal grande valore logistico e militare per la politica imperiale. La sua fortificazione vantava sbocchi a est degli appennini Appulo-irpini. Con la realizzazione del ponte di Calaggio, poi, si consolidavano le difese e tutto ciò garantiva una connessione della via Appia con la Traiana. Qualcosa di assolutamente vitale per il traffico commerciale e militare tra Benevento e Brindisi.
La storia romana fa parte di quella di Sant’Agata di Puglia, al punto che il monastero di Sant’Antonio Abate sorge proprio su una stazione di posta dei romani. Tutto era ben studiato sotto l’aspetto della difesa militare, come il castello, che vantava torrette e campanili, ma anche scalinate molto ripide, archi e vicoli. Il tutto parte di una cittadella fortificata.
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Cosa vedere a Sant’Agata di Puglia
Il borgo vanta ancora oggi parte della doppia cinta muraria di un tempo. Molto è rimasto come un tempo, con la cittadella che è il cuore pulsante della vita di questa cittadina. I turisti possono dunque immergersi a pieno nelle atmosfere medievali.
Il castello imperiale risale all’887 d.C. e si poggia sul concetto di castrum, ovvero un accampamento fortificato che le legioni realizzavano in ogni zona dell’impero. Rimaneggiato più volte, soprattutto nel corso del 1400 dai duchi Orsini. Ha però conservato la sua forma e la funzione di fortezza per molti secoli.
Nella cittadella si possono ammirare numerosi edifici di pregio e storicamente rilevanti. Partiamo dalla chiesa matrice San Nicola, rimaneggiata in stile barocco. Ospita sculture in legno realizzate nel Seicento, un presepe campano del XVI secolo e importanti dipinti del Cinquecento e Seicento.
Non soltanto area militare, però. Questo luogo ha anche conosciuto la cultura contadina, come dimostra il frantoio Nova, creato nel XVI secolo. In attività fino al 1927 e visitabile dal 1993. Una grande attrazione turistica e, al tempo stesso, un salto nel passato dall’enorme valore storico e culturale. Da ammirare infine le opere in pietra nel parco urbano, frutto del lavoro dei maestri scalpellini di Sant’Agata.