San Marco la Catola, un borgo a cavallo tra 3 regioni: un paradiso naturale

Quando si parla di piccoli borghi in Puglia è difficile non citare San Marco la Catola, considerando come vanti circa mille abitanti appena. Si trova sui Monti Dauni, di fatto a cavallo tra ben tre regioni. Parliamo di Puglia, Campania e Molise. Una terra di mezzo immersa nella natura. Uno spettacolo da visitare, decisamente consigliato per chiunque volesse godere di un po’ di vita vera.

Siamo in provincia di Foggia, in un borgo ricco di edifici colmi di storia. Nonostante il numero di abitanti sia decisamente esiguo, come detto, il flusso turistico non manca di certo. Ciò è favorito di certo dal territorio, che è tra i più visitati e apprezzati in Puglia. Un paradiso naturalistico che fa invidia, tra campagne e piccole colline.

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La storia di San Marco la Catola

Il nome “la Catola” deriva dal torrente che scorre placido di fianco al paesino. Il suo nome è appunta la Catola. Stando alla tradizione locale, a fondare il borgo sarebbe stato un gruppo di reduci della sesta crociata.

Alcuni prigionieri in Terra Santa, liberati da Federico II di Svevia, lo avrebbero seguito in Puglia, fondando in seguito questa cittadina. Nel corso dei secoli, l’area passò sotto il dominio degli Aragonesi, divenendo pedina di scambio per matrimoni politici di alto livello.

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Cosa vedere a San Marco la Catola

Partiamo dal mondo architettonico religioso, citando la Chiesa madre San Nicola la Mira. La realizzazione risale al 1605. Al tempo iniziarono i lavori e finirono nel 1611. Importante sottolineare come venne consacrata dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, divenuto celebre alcuni decenni dopo, essendo divenuto Papa Benedetto XIII.

Sul fronte civile, invece, di grande interesse è il Palazzo Ducale. I locali si rivolgono alla struttura come al castello di San Marco la Catola. Una costruzione che risale al XIV secolo. Oggi non ne restano altro che le rovine, ma la costruzione fu di proprietà della famiglia Pignatelli, fino al 1821. Oggi la proprietà è del geometra Francesca Ferrara, che è responsabile dei tanti interventi di restauro e consolidamento.

Gli amanti della natura troveranno qui un paradiso, come detto. Basti pensare al Bosco di San Cristoforo. È uno dei più incantevoli dell’area del Gargano. Composto da differenti specie arboree ad alto fusto. Da sottolineare la ricchezza della fauna, tra volpi, merli, cinghiali, tassi e non solo.

Si consiglia inoltre di visitare il Torrente Catola, così come il Ponte Tredici Archi, veri e propri tesori locali. Chi non ne avesse abbastanza di costruzioni religiose, infine, potrà recarsi in visita presso il Santuario della Madonna di Giosafat, che trova spazio appena fuori il borgo.

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