Lesina, il paradiso dei pescatori in Puglia

Il territorio nel quale si inserisce il borgo di Lesina è immerso nella natura rigogliosa pugliese. Siamo nel Parco Nazionale del Gargano, dove trova spazio la provincia di Foggia, che ogni anno attira numerosi turisti.

Chi è alla ricerca di sensazioni vere e di un’esperienza differente da quella studiata per il visitatore standard, tra spiaggia e musica a tutto volume, troverà qui ciò che cerca. Un territorio magico, viste da sogno e tanta ospitalità.

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Lesina: la storia del borgo

L’area di Lesina è abitata fin da tempi antichi. Nel corso del VII secolo le cose cambiarono notevolmente, con un netto aumento della popolazione. Gli abitanti di Lucera, infatti, furono costretti alla fuga dall’imperatore Costante II.

La ricchezza del lago di Lesina attirò inoltre l’attenzione di molti dalla Dalmazia e, in generale, dall’altra parte dell’Adriatico. Guardando al mare, la città eresse un alto muro per difendersi dagli assalti dei Saraceni e dai pirati slavi. Sul fronte commerciale, la tratta ittica era decisamente fiorente, considerando come i documenti riportino di carri colmi in partenza ogni due giorni alla volta di Napoli e da lì all’estero.

Tutto ciò rese la cittadina molto ricca. Passò di mano in mano, e agli inizi del 1400 la Regina Margherita donò la laguna all’Orfanotrofio Ave Gratia Plena di Napoli. Istituzione che la gestì per tre secoli, fino al fallimento per le spese folli di Re Filippo IV.

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Cosa vedere a Lesina

Il primo impatto che si ha del centro storico di Lesina è molto affascinante. Si viene infatti rapiti dalle tante case bianche, coperte da rampicanti. Una scena che pare venir fuori da un set cinematografico.

Ci si ritrova rapidamente a comprendere come il ritmo della vita qui siamo molto più lento rispetto ai grandi centri. Si vive ancora molto di pesca, e così non è raro ammirare i pescatori preparare le reti. Tra i luoghi da non perdere c’è di certo la Cattedrale della Santissima Annunziata.

Purtroppo abbiamo notizia di molti altri edifici ma non ne restano tracce. Una perizia di un tecnico del Banco, risalente al 1729, parla di un obelisco posto all’ingresso della città, piedistallo con una colonna in granito, tre ordini di scalini e una croce greca in pietra bianca. Tutto è ormai perso per sempre.

Di grande rilevanza è la frazione di Ripalta, che vanta l’omonimo castello. Da visitare però, senza alcun dubbio, è il lago di Lesina. Una laguna separata dal mare unicamente dal Bosco Isola, ovvero una stretta lingua di terra. Sono presenti due canali artificiali, che uniscono mare e lago, così che l’acqua salata entri in quella dolce, dando origine a un paradiso per i pescatori.

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