Isole Tremiti, tra mito e natura rigogliosa: alla scoperta dell’arcipelago

Le bellezze della Puglia sono davvero innumerevoli. C’è spazio anche per l’unico arcipelago italiano dell’area del basso Adriatico. Parliamo delle Isole Tremiti, che sono in provincia di Foggia e vantano cinque isole in totale.

Sono connesse alla terraferma da traghetti e aliscafi, il che rende molto semplice la visita. Gli spostamenti però partono da Termoli, in Molise. Questi piccoli paradisi naturalistici fanno parte del Parco nazionale del Gargano e vantano una fama cristallina, come le acque dalle quali emergono. Delle cinque isole, soltanto due sono abitate. Si tratta di San Nicola e San Domino. È bene sottolinearlo, proprio per rendere più completo il pacchetto di informazioni in merito a una possibile visita. Disabitate Capraia, Cretaccio e Pianosa.

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Isole Tremiti: il mito

In antichità le Isole Tremiti sono connesse al mito di Diomede. Erano infatti chiamate isole diomedee. L’eroe citato da Omero sarebbe stato sepolto qui, secondo la leggenda. Afrodite avrebbe trasformato i suoi compagni in procellarie, al fine di vegliare sulla sua tomba. Sul Picco delle Diomedee, sito nell’isola di San Domino, è ancora possibile ascoltare il canto di quegli uccelli marini, alla sera, sentendosi catapultati in un mito senza tempo.

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Alla scoperta delle cinque isole

Le Isole Tremiti hanno un solo porto ed è sito sull’isola di San Domino, di fronte a San Nicola. Le due sono distanti appena duecento metri. Qui si trova il centro abitato più grande, indice della presenza di vita, così come sulla sorella di fronte.

San Domino è considerata anche l’isola più bella sotto l’aspetto naturalistico. Ricoperta infatti da macchia mediterranea. Una sola spiaggia di sabbia in tutto il territorio, cala delle Arene, caratterizzata da numerose calette. Una di queste è la cala degli inglesi, ormai celebre. Da ammirare, inoltre, le svariate grotte presenti nell’area. Circumnavigando l’isola è possibile vederle tutte, da Grotta del Bue Marino a Grotta delle Viole, fino a Grotta del Coccodrillo.

San Nicola è invece il punto di riferimento religioso dell’arcipelago. Qui è presente la più grande abbazia del Mediterraneo, sul mare. Si tratta di S. Maria a Mare, che affonda le radici nella leggenda. Si racconta dell’apparizione della Madonna a un eremita, al quale venne chiesto di costruire questo edificio imponente. Un’altra ipotizza che celasse in realtà la tomba di Diomede.

Per quanto riguarda le isole disabitate, invece, Cretaccio è poco più di uno scoglio costituito da creta giallastra. Capraia è invece detta Capperaia, perché ricoperta da piante di capperi. Piccola e non consente lo sbarco. Molti turisti però raggiungono le rive in tour, andando a caccia della statua sommersa di Padre Pio. Pianosa è invece ben distante, a 20 km dalle altre. Costituita da un pianoro roccioso, la cui massima altezza raggiunge i 15 metri. Interessante scoprire come durante le mareggiate sia totalmente sommersa.

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