Il Salento è una terra dalle mille sfaccettature, ricca di storia e tradizioni che raccontano la vita di un tempo, profondamente legata alla terra e ai suoi frutti. Tra i luoghi più affascinanti e meno conosciuti ci sono i frantoi ipogei, veri e propri gioielli sotterranei che testimoniano l’antica arte della produzione dell’olio d’oliva. Questi frantoi, scavati nella roccia, sono luoghi suggestivi e affascinanti, dove il tempo sembra essersi fermato e dove si respira ancora il profumo del lavoro di un tempo.
5 itinerari enogastronomici nel Salento tra sapori e tradizioni
Cosa sono i frantoi ipogei
I frantoi ipogei sono antichi frantoi sotterranei utilizzati, sin dall’epoca medievale, per la produzione di olio d’oliva. La scelta di scavare questi frantoi sottoterra era legata a diversi fattori: innanzitutto, la temperatura costante del sottosuolo permetteva di lavorare l’olio in modo ottimale, mantenendo intatta la sua qualità . Inoltre, la posizione sotterranea offriva protezione dalle incursioni dei pirati e dalle intemperie, consentendo di lavorare anche durante i mesi più freddi.
Questi frantoi erano vere e proprie strutture organizzate, con spazi per la lavorazione delle olive, aree per la conservazione dell’olio e ambienti dedicati ai lavoratori, che spesso trascorrevano lì intere settimane durante la stagione della raccolta e della lavorazione.
Le sagre più famose del Salento
La lavorazione dell’olio nei frantoi ipogei
All’interno dei frantoi ipogei, la lavorazione dell’olio seguiva un processo ben preciso. Le olive venivano raccolte a mano e trasportate nei frantoi, dove venivano macinate con grandi macine di pietra mosse da asini o muli. Il frutto schiacciato veniva poi posto su dischi di fibre vegetali e pressato per estrarre il prezioso olio. La parte più affascinante di questo processo è che avveniva interamente sottoterra, in ambienti umidi e scuri, illuminati solo da lampade ad olio.
Visitare un frantoio ipogeo significa immergersi in un mondo antico, dove si può ancora vedere la pietra usurata dalle macine, i vecchi torchi in legno e gli spazi angusti dove i lavoratori vivevano e dormivano. Questi luoghi, oggi restaurati e aperti al pubblico, offrono uno spaccato autentico della vita contadina di un tempo e della profonda connessione tra l’uomo e la terra.
Salento in autunno: perché visitarlo fuori stagione
Dove visitare i frantoi ipogei nel Salento
Se vuoi esplorare i frantoi ipogei del Salento, ci sono diverse località dove puoi scoprire questi luoghi affascinanti. Tra i borghi più famosi che conservano questi frantoi c’è Presicce, noto come il “borgo dei frantoi”, che ospita numerosi frantoi ipogei, molti dei quali visitabili con guide locali. Qui potrai scoprire come veniva prodotto l’olio in passato e vedere da vicino gli strumenti utilizzati per la lavorazione delle olive.
Un altro luogo imperdibile è Miggiano, che conserva uno dei frantoi ipogei meglio restaurati della zona. Questo frantoio, scavato direttamente nella pietra calcarea, offre un’esperienza suggestiva e unica nel suo genere. Anche Gallipoli conserva un frantoio ipogeo visitabile nel cuore del centro storico, dove si può vedere il processo di estrazione dell’olio proprio come avveniva secoli fa.
Oltre ai frantoi ipogei, molte masserie del Salento, oggi trasformate in strutture turistiche, conservano questi antichi luoghi di lavorazione e offrono tour guidati per far conoscere ai visitatori l’antica arte della produzione dell’olio.