Canosa di Puglia è una cittadina di quasi 28mila abitanti, che rientra nella provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. Si trova sul margine nord occidentale dell’altopiano delle Murge, da dove domina la valle dell’Ofanto e la pianura del Tavoliere delle Puglie, spaziando dal Gargano al monte Vulture, fino alla costa adriatica.
Il Comune di Canosa di Puglia è inoltre noto per essere uno dei principali centri archeologici dell’intera Regione Puglia. Sorge a circa 20 km dal Mare Adriatico, su un territorio quasi totalmente pianeggiante, in antichità parte dell’altopiano delle Murge. Il terreno è ricco di calcareniti nel sottosuolo, il che ha permesso la costruzione sotterranea di numerose grotte artificiali. Il territorio circostante si estende verso l’area meridionale, fino a raggiungere le pendici delle Murge, mentre a ovest si estende fino all’Ofanto.
Canosa di Puglia: un tesoro archeologico e paesaggistico
Cosa fare a Canosa di Puglia
Sono svariate le ricorrenze di Canosa di Puglia, sia quelle folcloristiche che religiose. Nel corso di ogni anno si tengono nei confini del Comune, che procede ad esempio alla rievocazione del Presepe nel periodo natalizio, così come della Passione Vivente. Tra le processioni più apprezzate troviamo poi quelle del periodo pasquale, parte integrante del patrimonio culturale locale.
Il venerdì precedente la domenica delle Palme si tiene la processione dell’Addolorata. Questa dà il via ai Riti della Settimana Santa. Vede la partecipazione di un elevato numero di fedeli, soprattutto donne, vestite e velate di nero.
La tradizione la ricorda come la Madonn dù tupp-tuzz’le, perché la Vergine bussava alle porte delle chiese in cerca del figlio Gesù, da qui tupp-tuzz’le, ovvero bussare nel dialetto locale. Il giovedì santo si tengono invece i sepolcri, ovvero la ricerca allegorica del corpo di Gesù nelle varie chiese e rettorie del paese. Il venerdì seguente, invece, ha il via la processione dei Misteri, che segue liturgicamente i passaggi della Via Crucis.
La processione più celebre è però senza dubbio la cosiddetta Desolata. La mattina del sabato santo un folto coro, composto soltanto da donne dal volto coperto e vestite di nero (alcune scalze), urla un canto tipico, ovvero lo Stabat Mater. Si tratta di un canto liberamente tratto da liriche di Jacopone da Todi. La parata ha riscosso un enorme successo turistico, considerando il forte impatto della scena.
Seguono altri riti, il 9 febbraio ci sono quelli per la morte di San Sabino, con la traslazione del suo corpo in Cattedrale, in occasione della festa patronale del 1° agosto. Il martedì successivo alla domenica di Pentecoste c’è invece la processione della Madonna dell’Altomare. Nel periodo estivo, invece, si svolge il Premio Diomede, assegnato generalmente a persone che hanno reso onore al territorio.