Bovino è uno dei borghi più romantici di Puglia. Si tratta di un piccolo comune, di appena 3mila abitanti, in provincia di Foggia. Un mix di sapori e profumi splendido, immerso nello splendore dei Monti Dauni.
Il nome deriverebbe dalla parola Vibinum, attestato da Plinio e Polibio. Si pensa derivi dall’antica lingua osca, e in tempi andati significherebbe “bue”. Bovino è tra i Borghi più belli d’Italia, ufficialmente riconosciuto dal Touring Club. Una perla incastonata tra i monti, in un territorio naturale nel quale perdersi, tra sorgenti d’acqua e boschi. A evidenziare il romanticismo del luogo, basti pensare che nel 2020 il National Geographic ha inserito la cittadina tra quelle con i migliori tramonti, da vedere assolutamente.
Bitonto: i tesori della Città degli Ulivi
Cosa vedere a Bovino
Ciò che Bovino offre è una finestra sui Monti Dauni. Il principale consiglio per chi decida di visitarla è perdersi nelle sue viuzze, vagando per un po’ senza meta. È un modo per respirarne la magia e l’antica atmosfera. Per quanto riguarda, invece, i luoghi da visitare assolutamente, è bene partire dal Castello Ducale di Bovino.
Le antiche cronache lo indicano come abitazione di re Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia. Abitò qui prima della battaglia di Benevento. Il borgo è famoso per i suoi ottocento portali, realizzati dai maestri scalpellini. Ve ne sono i segni su quasi tutte le case private del centro storico.
Si consiglia anche una visita presso la Cattedrale, in pieno stile romanico-pugliese, dal 1890 monumento nazionale. All’elenco aggiungiamo, poi, anche la chiesa di San Pietro e quella di Santa Maria delle Grazie, che impreziosiscono il lato antico della cittadina. Altre tappe fondamentali sono poi il Museo Civico, che conduce i visitatori alla scoperta delle origini del borgo. Spazio poi alla Biblioteca Vescovile e agli Archivi storici.
Bisceglie: storia, mare e tanto divertimento
Cosa mangiare
La gastronomia di Bovino è fatta di piatti semplici ma gustosi, preparati con ingredienti genuini. Deriva generalmente dalla cultura contadina montanara, tipica dei paesi dei Monti Dauni. Alla base c’è sempre l’olio d’oliva, prodotto negli oliveti della zona.
Particolarmente presenti anche verdure ed erbe aromatiche, che si sposano in maniera ideale con la pasta fatta a mano, con semola di grano duro. Basti pensare alle tipiche orecchiette, ai cavatelli, i maltagliati, i tagliolini e le tagliatelle, che sui menù di Bovino potreste anche trovare trascritti in dialetto. Ecco, per facilitare il salto nella cultura locale, ne riportiamo i nomi originali: recchietèlle, cìngule, pezzédde, lahanèdde e, infine, taccóune.
Bitetto: cosa vedere nella città dell’Oliva Termite