In provincia di Bari sorge il borgo di Bitetto, noto in dialetto barese come Vetette. Si tratta della città dell’Oliva Termite, a circa 17 km dal capoluogo e posta alle pendici delle Murge. Siamo nell’entroterra, alla scoperta di un territorio pianeggiante colmo di natura, attraversato dal canale di Lama Lamasinata.
Le prime fonti documentate del borgo di Bitetto risalgono al 959 d.C., ma le origini sono di certo ben più antiche. Lo dimostrano i corredi funerari ritrovati nel territorio, datati intorno al IV secolo a.C.. Sotto la guida degli Angioini, divenne uno dei centri più sviluppati della zona Le svariate dominazioni successive, però, ebbero un impatto enorme sulle condizioni di vita della popolazione. La ripresa ebbe inizio soltanto nel corso dell’Ottocento.
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Cosa vedere a Bitetto
Al primo posto dei tesori architettonici del borgo troviamo di certo le chiese, a partire dalla Cattedrale di San Michele Arcangelo. Si tratta del monumento cardine del borgo. Edificata in stile romanico nel 1335 da Mastro Lillo da Barletta. L’interno, suddiviso in tre navate, risale al XVIII secolo, così come il campanile.
A ciò si aggiunge la Chiesa di Santa Maria La Veterana, le cui prime tracce affondano le radici in epoca precedente l’anno Mille. Altri documenti, però, la farebbero risalire al 1200. Al di fuori delle mura medievali troviamo invece la Chiesa di San Domenico, che risale al periodo tra la fine dell’XI e la metà del XII secolo.
In ambito civile, invece, merita di certo una visita approfondita il Palazzo Baronale, o anche Palazzo dei Noya, costruito nel 1773, a ridosso delle mura di Bitetto. L’antica sede del Comune porta invece il nome di Sedile. Il cuore del borgo, ovvero il suo centro storico, vanta inoltre un edificio risalente al XIII-XIV secolo, attribuito ai Cavalieri di Malta. Probabilmente magione dei Cavalieri del Tempio.
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Cosa mangiare
C’è un prodotto che, più di tutti, caratterizza la tradizione enogastronomica del borgo di Bitetto. Si tratta dell’Oliva Termite. Questa di distingue dalle altre per il suo colore, che va dal verde al violaceo. Anche la forma è particolare, risultando leggermente asimmetrica.
Coltivata nel territorio che circonda il borgo. Ben nota anche in altre aree, come Bitonto, Palo del Colle, Modugno e non solo. Un totale di 56mila ettari coltivati. È possibile assistere alla suggestiva raccolta delle olive, volendo, in programma tra il 20 agosto e il 30 dicembre. Da provare di certo a tavola, in varie soluzioni. Si distingue per il suo gusto dolce, molto piacevole al palato.
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