Definire Binetto un piccolo borgo vuol dire esprimersi in maniera letterale. È infatti il secondo centro abitato più piccolo della provincia di Bari. Abitato da poco più di 2mila abitanti, è dietro soltanto a Poggiorsini in questa particolare classifica.
Un agglomerato di case poco conosciuto, posto sulla strada che connette Palo del Colle a Grumo Appula. È un luogo che sfida la logica, perché è naturale chiedersi il senso di un borgo tanto piccolo, in mezzo al nulla. Una volta giunti qui, però, si scopre la sua grande identità, tutelata dai locali. Storie di baroni e grande orgoglio.
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Cosa vedere a Binetto
Il fulcro della vita di Binetto è di certo piazza Umberto. C’è poco clamore e il silenzio spesso domina, così da poter ammirare il palazzo settecentesco, con tre portali, che si erge qui. Si tratta del palazzo Baronale, costruito sulle fondamenta di un vecchio castello della famiglia dei D’Amely Melodia, feudatari baresi.
Ai suoi lati ci sono altrettanti archi in pietra, che conducono al centro storico. Un tempo la vita del borgo era limitata all’interno della cinta muraria, prima della Seconda Guerra Mondiale. Gli unici ingressi erano proprio i due archi.
Non un luogo spento, come si potrebbe pensare. Al di là della media età alquanto elevata, infatti, il comune organizza molto spesso delle iniziative, che attirano gente da fuori. Basti pensare alla sagra del calzone e a quella del coniglio. C’è poi la festa dedicata alla Madonna di Costantinopoli, che qui è protettrice, e alla gran festa del presepe vivente (occasione nella quale si aprono al pubblico le porte del Palazzo Baronale, ndr).
Un luogo fuori dal nostro mondo, dalla freneticata degli impegni cittadini. Un’area vasta, immersa nella natura, dove tutti si conoscono e sono orgogliosi di far parte di questa storia.
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Il centro storico
Le dimensioni ridotte del borgo consentono di visitarlo in poco tempo. È una classica visita di passaggio, a meno che non si arrivi in concomitanza con alcuni eventi organizzati. Il silenzio del centro storico è assordante. Si ha l’impressione che sia calato un sortilegio su questi vicoletti, immutati nel tempo.
Tutto però si rianima incredibilmente nel periodo natalizio, nel corso del quale si organizzano numerosi eventi e arriva gente da varie province. Il gioiello della parte più antica di Binetto è di certo la Chiesa Matrice, dedicata a Santa Maria Assunta, realizzata tra il 1198 e il 1205. Degni di nota gli affreschi, numerosi, purtroppo in parte danneggiati, con piccole nicchie che spuntano in ogni dove.
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