Uno dei borghi più antichi d’Italia è in Salento, Acaya e la sua storia è a dir poco affascinante. La nascita di questo piccolo villaggio affonda le radici nel XVI secolo e oggi vanta meno di 500 abitanti. Un luogo fantastico, dov’è possibile respirare storia in ogni angolo. A pochi chilometri dal mare, per chi volesse alternare cultura e relax in spiaggia, Acaya è un ottimo esempio di città fortificata, un tempo nota come Segine e parte della Contea di Lecce dal XII secolo. Nel 1294 Carlo d’Angiò donò il borgo in feudo a Gervasio dell’Acaya ma il nome non venne modificato fino al 1535, quando Gian Giacomo dell’Acaya fece fortificare le mura di protezione.
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Acaya: cosa vedere
Storia a parte, cosa vedere ad Acaya? Il tour in questo meraviglioso borgo del Salento può avere inizio con la Porta Terra, o Porta Sant’Oronzo, accesso originale rimasto intatto nei secoli. Le dimensioni del centro storico sono minime, il che consente una visita rapida e poco stancante, per i meno abituati alle passeggiate. Vie tranquille e molto ordinate, negozietti e tipici bar e ristoranti. Il tempo si è fermato e l’autenticità del luogo preservata ancora oggi dai suoi abitanti. Muovendosi in questi spazi quieti, si arriverà alla chiesa di Santa Maria della Neve, ricostruita nella seconda parte dell’Ottocento, modificando l’edificio originario del XIII secolo. Facciata neoclassica e interni con tre navate e ben sei altari.
Nei dintorni di Acaya si consiglia una visita alla riserva naturale delle Cesine. Una tappa immancabile, così ricca da richiedere un’intera giornata per goderne realmente a pieno. Si tratta di un’oasi gestita dal WWF, ed è tutto ciò che resta delle tante zone paludose che un tempo si estendevano tra Brindisi e Otranto. Spazio a due stagni, Salapi e Pantano Grande, alimentati unicamente da acqua piovana, arricchiti da dune di sabbia che dividono l’area dal mare poco distante. Habitat naturale molto ricco, caratterizzato da una grande biodiversità. Gli amanti delle passeggiate possono godere del verde dominante, tra pino d’Aleppo, querce vallonee e foreste di lecci, dove trovano spazio numerose orchidee spontanee. A ciò si aggiungono numerose specie animali, con ben 180 razze d’uccelli.
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Il castello di Acaya
Le capacità architettoniche di Gian Giacomo dell’Acaya furono alla base del castello di Acaya. La struttura è trapezoidale e risale al 1535. È circondato da mura con sagoma rettangolare e un fossato, posizionato in uno degli angoli delle maestose mura cittadine (bastioni posti negli altri angoli). I turisti devono superare una porta rinascimentale per accedere all’interno, ritrovandosi poi nel cortile che dà accesso alle sale coperte a botte o a crociera, alla scuderia e alle carceri. La ristrutturazione del castello di Acaya ha poi portato alla luce tracce di un’antica costruzione d’epoca bizantina, una chiesa con al di sotto alcune sepolture. Il costo d’accesso è di 5 euro e gli orari sono dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00, lunedì chiuso.
Acaya: dove andare a mare
Non solo il borgo di Acaya da scoprire ma anche l’area circostante. Come detto, la cittadina non è molto distante dal mare, pochi chilometri, ed ecco quindi alcune spiagge da visitare per combinare la scoperta di questi splendidi e antichi luoghi al divertimento in spiaggia, con amici o in famiglia:
- Ultima spiaggia delle Cesine
- La Strada Bianca
- Torre Specchia
- Punta Cassano
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