Il Carnevale pugliese è un caleidoscopio di colori, suoni e antiche tradizioni che affondano le radici in secoli di storia. Quando gli ospiti di Augustus Resort ci chiedono consigli su esperienze autentiche da vivere in questo periodo, li indirizziamo verso celebrazioni che vanno ben oltre le semplici sfilate in maschera.
Ogni città e paese della Puglia ha la sua interpretazione del Carnevale, ma tutte condividono elementi che rendono questa festa unica nel panorama italiano. Scopriamoli insieme.
La storia e le origini del Carnevale di Putignano
Il Carnevale di Putignano: il più antico d’Europa
Putignano vanta il Carnevale più antico d’Europa, la cui origine risale al lontano 1394. La peculiarità di questa celebrazione sta nella sua durata: inizia il 26 dicembre e termina il martedì grasso, scandita da riti specifici come “Le Propaggini”.
Durante questo lungo periodo, i cittadini si riuniscono ogni giovedì per cerimonie satiriche in cui poeti dialettali improvvisano versi ironici sulla vita politica e sociale. La maschera simbolo è Farinella, che prende il nome da un piatto locale a base di ceci e orzo.
I carri allegorici: arte effimera
I maestri cartapestai pugliesi sono rinomati in tutto il mondo per la loro straordinaria abilità . Trascorrono mesi a creare carri allegorici che raccontano, attraverso la satira, temi di attualità e tradizione.
La tecnica pugliese prevede l’utilizzo di argilla per creare modelli, sui quali viene poi applicata carta di giornale imbevuta di colla. Questa tradizione artigianale si tramanda di generazione in generazione, con botteghe che lavorano tutto l’anno.
A Massafra, il Carnevale assume connotazioni spettacolari grazie alla sua ambientazione: i festeggiamenti si svolgono infatti all’interno della Gravina, un canyon naturale che attraversa la città .
L’Acchianata (la salita) è il momento in cui maschere e figuranti risalgono la impervia gravina in un corteo che mescola elementi pagani e cristiani. Questo rito simboleggia la rinascita e il passaggio dall’inverno alla primavera.
Come organizzare un matrimonio originale a Carnevale
Molte città pugliesi celebrano la fine del Carnevale con un funerale simbolico del “Carnevalone” o “Pagano”, un fantoccio che rappresenta lo spirito della festa. Questo pupazzo viene processato per i suoi eccessivi comportamenti e poi bruciato in piazza.
A Manfredonia, questa tradizione assume contorni particolarmente teatrali, con un vero e proprio processo pubblico dove il Carnevalone viene accusato di tutti gli eccessi commessi durante i festeggiamenti.
Le maschere tradizionali pugliesi
Oltre alle maschere nazionali, la Puglia vanta figure caratteristiche come “U’ Papanne” di Sannicandro Garganico, un personaggio vestito con abiti laceri che rappresenta la fame e la miseria, o “La Quarantana” di Rutigliano, una vecchia vestita di nero che simboleggia l’arrivo della Quaresima.
Particolarmente interessante è “Zu’ Peppe”, maschera tradizionale del Sud barese, che indossa un costume fatto di stracci colorati e porta una vescica di maiale gonfiata come un palloncino, con cui colpisce scherzosamente i passanti.
Carnevale a Gallipoli 2025: gli eventi
Il Carnevale di Gallipoli
Nel Salento, il Carnevale di Gallipoli si distingue per la sua connessione con il mare. I pescatori locali decorano le loro barche e partecipano a una sfilata acquatica, mentre sulla terraferma si svolgono riti che mescolano elementi pagani e devozionali.
La tradizione del “Titoru”, un’enorme pentola di terracotta decorata con nastri colorati e riempita di confetti, viene rotta l’ultimo giorno di festa, simboleggiando l’abbondanza che precede il periodo di austerità quaresimale.
I balli popolari carnevaleschi
Durante il Carnevale, in tutta la Puglia riprendono vigore danze rituali come la pizzica, la tarantella e la quadriglia. Queste non sono semplici balli, ma vere e proprie cerimonie con significati simbolici legati alla fertilità e al risveglio della natura.
A Ostuni, la “Notte dei Cucibocca” vede gruppi di danzatori mascherati con costumi inquietanti che rappresentano spiriti della natura, muoversi al ritmo di tamburi e fisarmoniche in un crescendo ipnotico.
La Pentolaccia, celebrata la prima domenica di Quaresima, rappresenta l’ultimo festoso strascico del Carnevale. In Puglia assume caratteristiche particolari: la pentola, decorata con nastri e fiori di carta, contiene non solo dolci ma anche piccoli animali vivi come chiocciole o grilli.
Questo simbolismo rappresenta la rinnovata vitalità primaverile che si manifesta anche durante il periodo penitenziale.