Nell’area metropolitana di Bari non c’è Comune posto a maggior altitudine di Santeramo in Colle, con i suoi 489 metri sopra il livello del mare. Il territorio intorno alla cittadina è meraviglioso, disseminato di boschi, valli, altipiani e grotte. Un borgo di circa 25mila abitanti, in un’area dominata dalle Murge.
Per quanto si pensi alla Puglia come a un territorio sempre caldo, qui non è affatto raro ammirare panorami un po’ spettrali, avvolti dalla nebbia. Si tratta inoltre del Comune più freddo del comprensorio barese. Un certo alone di mistero cala su questa natura rigogliosa, soprattutto quando la nebbia trova spazio nei boschi di querce.
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La storia di Santeramo in Colle
Le origini di Santeramo in Colle sono a dir poco antiche. Studi e ritrovamenti ne stimano la nascita in epoca preromana, intorno al IX secolo a.C. circa. L’opera degli archeologi ha portato alla luce degli oggetti molto particolari, che si possono definire unici nel territorio italiano. Un peso da telaio con la raffigurazione di una sfinge posta su entrambi i lati.
L’altro oggetto del mistero è un fornello realizzato con sottili strati sovrapposti di pietrisco, carbone e argilla. Il tutto posto su un piano di lastre calcaree, sopra una grande macchia di cenere e carbone.
In antichità il nome del borgo era Lupatia, forse dall’etrusco. L’arrivo dei romani nel II secolo a.C. portò poi a un ampliamento dell’area, con bonifica della zona paludosa delle Matine.
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Cosa vedere a Santeramo in Colle
Il borgo di Santeramo in Colle è architettonicamente molto ricco, considerando i ben dodici edifici religiosi. Il più importante è senza dubbio la Chiesa di Sant’Erasmo vescovo e martire, che è anche il patrono della città. Tra le architetture civili, invece, spiccano il castello Tangorra e il Palazzo Marchesale Carafa-Caracciolo.
Sul fronte naturale evidenziamo la Grotta di Sant’Angelo, tra le aree più interessanti dell’Alta Murgia. È una grotta naturale di origine carsica, che fa parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Al suo interno troviamo graffiti e affreschi che risalgono all’Alto Medioevo e al XIII secolo.
Non solo architettura e natura in questo borgo, anzi. Parlando di cibo, occorre citare il Pane di Santeramo, noto per la particolare fragranza, la crosta dorata e croccante, il gusto, la mollica soffice e bianca. In pieno rispetto della tradizione pugliese.