San Marzano di San Giuseppe, borgo dall’animo albanese

In provincia di Taranto ci si può soffermare per una visita al borgo di San Marzano di San Giuseppe, alla scoperta delle sue tradizioni orientali. Poco più di 8mila abitanti, che si sviluppa sulle Murge tarantine. Siamo nell’area sud ovest della penisola salentina. Un territorio ricco di cittadine che meritano una visita, da Grottaglie a Fragagnano, da Sava a Carosino, per citarne alcune.

La particolarità del borgo di San Marzano di San Giuseppe risiede tutta nella sua storia. Non tutti sanno, infatti, che questo luogo vanta un’anima arbëreshë. Un termine che fa riferimento alla cultura degli italo-albanese, minoranza storicamente stanziata nel sud Italia.

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La storia di San Marzano di San Giuseppe

È particolarmente importante parlare della storia di San Marzano di San Giuseppe, tra i comuni nostrani a vantare una delle colonie albanesi d’Italia più grandi, per numero di cittadini. Ancora oggi gli abitanti conoscono e parlano la lingua albanese.

Il borgo è stato fondato verso la fine del XV secolo. Ancora oggi porta avanti l’uso della lingua madre albanese, ma soprattutto la tutela degli usi e costumi, tramandati di generazione in generazione.

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Cosa vedere a San Marzano di San Giuseppe

Il centro storico di San Marzano di San Giuseppe è tipico meridionale, dal momento che si snoda attraverso un dedalo di vicoli. Ci si muove tra le piccole abitazioni, fino ad arrivare, di colpo, nelle varie piazzette, ricche di monumenti e luoghi d’interesse.

Come detto, però, si tiene viva la storia albanese, così come la sua cultura. Non stupisce dunque trovare un busto in bronzo dell’eroe Giorgio Castriota Scanderbeg. Comandante che guidò una ribellione contro l’Impero Ottomano, nell’area che è oggi l’Albania, la Grecia, il Kosovo, la Macedonia del Nord, il Montenegro e la Serbia.

Sul fronte religioso, di grande rilevanza è la Chiesa Matrice San Carlo Borromeo. Realizzata con ogni probabilità nel corso del XVIII secolo e dedicata a San Carlo Borromeo. Molto semplice, a tre navate, presenta tre portoni con rispettivi rosoni, che impreziosiscono il tutto.

Restando nello stesso ambito, si consiglia il Santuario della Madonna delle Grazie. Questo è sito alle porte del piccolo comune. Una chiesa rupestre ipogea, risalente probabilmente al XV secolo. L’elemento più affascinante è di certo l’affresco della Vergine con Bambino, al quale è stato attribuito un significato particolare. Sarebbe protagonista di un miracolo, stando alle leggende locali.

Non solo cose da vedere ma anche eventi cui prendere parte. Parliamo delle Tavolate di San Giuseppe, ad esempio. Il 19 marzo sono numerosi gli eventi in paese, che tiene viva la celebrazione, che risale all’Ottocento. Prima della processione, vengono preparate le mattre, ovvero lunghe tavolate ricche di piatti tipici. Il tutto dinanzi alla Chiesa Matrice.

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