Casalvecchio di Puglia, borgo delle comunità arbëreshë

Mettere piede a Casalvecchio di Puglia vuol dire ritrovarsi circondati da un’atmosfera decisamente particolare, frutto dell’insieme di antiche tradizioni e lingue orientali, che si tramandano di generazioni. Parliamo ad esempio delle comunità arbëreshë, parte integrante di un universo ormai sommerso.

Nella storia pugliese ci sono stati paesei fondati da profughi provenienti dai Balcani e dall’Albania, ormai integrati da secoli. Casalvecchio di Puglia è proprio un borgo arbëreshë, che tiene in gran risalto la propria storia medievale.

La comunità locale è abituata da generazioni al mescolamento delle culture e all’accoglienza. Siamo in provincia di Foggia, a pochi km dal confine con il Molise e da quello con la Campania. Ciò garantisce anche panorami molto variegati nei dintorni.

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Storia di Casalvecchio di Puglia

Casalvecchio di Puglia era in antichità un borgo della vicina Castelluccio degli Schiavi. Al tempo si definiva uno dei suoi “casali”. La sua storia trova spazio però nelle cronache solo fino al XIII secolo. Se ne perde poi traccia per duecento anni, circa.

Forse abbandonato o forse assorbito da altri paesi vicini. Torna a far parlare di sé nel XV secolo, quando il condottiero Castriota Skandeberg l’attaccò e distrusse. Lentamente ripopolato, il borgo fu travolto da un’ondata di profughi albanese, in fuga dalle incursioni turche.

Il casale venne assegnato ad alcune famiglie troppo ribelli, poco apprezzate nei villaggi dell’area foggiana. Ecco il motivo per il quale l’eredità arbëreshë di Casalvecchio è così forte e ben radicata, arrivando fino ai giorni nostri.

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Cosa vedere a Casalvecchio di Puglia

Nel borgo di Casalvecchio di Puglia non ci sono molti monumenti, ma sono tutti particolarmente curati e ben valorizzati. Da ammirare la Chiesa Madre, dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo. Un edificio dall’aspetto semplice, risalente al XVIII secolo ma venne costruita tre secoli prima.

Santa Maria delle Grazie è invece una chiesa del XX secolo. Non è però “recente” come si potrebbe pensare. È stata infatti ricostruita dopo alcuni terremoti ma risale a svariati secoli orsono.

Elementi da apprezzare non soltanto in centro ma anche nei dintorni, come evidenziato dai due torrioni Casone della Sgurgola e Torre dei Briganti. Nell’area limitrofa ci sono numerosi itinerari affascinanti, sia di terra che di mare. Da qui si diramano strade che conducono fino al Gargano, alla costa di Termoli e agli Appennini campani.

Da non perdere di certo è la consigliata visita presso il Parco del Gargano. In poco più di 1 ora, poi, si può raggiungere la costa del Molise, godendo del mare di Termoli. Perché non dirigersi, poi, verso la Campania, alla scoperta di luoghi come Pesco Sannita e Pietrelcina, paese di San Padre Pio.

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