Vieste, perla del Gargano da scoprire

Vieste è una località splendida, finita in qualche modo anche in un brano di Max Gazzé, che ha raccontato la storia tra Cristalda e Pizzomunno, che vede questa cittadina farle da sfondo. Spiagge sabbiose e acqua cristallina attirano migliaia di turisti ogni anno. Lo stesso dicasi per gli amanti della natura in genere, non soltanto della balneazione. Come ignorare, infatti, il promontorio del Gargano, che garantisce un gran numero di paesaggi splendidi. Nella punta più est sorge Vieste, tra le più belle città di mare di tutto il Sud Italia. Vanta poco più di 13mila abitanti e una ricca storia.

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La storia di Vieste

È probabile che ci fossero abitanti fin dal paleolitico nell’area di Vieste. Si tratta infatti di un territorio molto fertile e naturalmente ricco d’acqua. È presumibile che numerose popolazioni si siano spinte in questi territori. Non soltanto ipotesi, sia chiaro. Numerosi reperti trovati nell’area lasciano presagire come questa sia la teoria più corretta. Si parla di manufatti litici, giunti grazie a numerosi scafi. Spazio anche a tombe dell’età del ferro e un dolmen, tipica struttura megalitica preistorica.

Attestata inoltre anche la presenza dei romani e dei greci. Il periodo storico maggiormente documentato è però il medioevo. Al tempo Vieste cadde sotto il dominio di numerose dinastie, amministrata dai bizantini, dai longobardi, dai normanni e poi dagli svevi.

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Cosa vedere a Vieste

Uno degli elementi architettonici di maggior rilievo a Vieste è di certo il Duomo, ovvero la Concattedrale di Santa Maria Assunta. Edificata intorno all’XI secolo, vantava uno stile romanico ma nel corso del tempo ha subito numerosi interventi di restauro. Grande importanza ha inoltre la cappella di San Giorgio, che contiene le reliquie di Padre Pio.

Domina Vieste il Castello, edificato dalla famiglia nobile degli svevi. Un edificio a pianta triangolare, che trova spazio su un promontorio a picco sul mare. Un luogo a dir poco scenico, considerando anche la vista che garantisce.

Parliamo poi di Pizzomunno, che si lega a un grande monolite in pietra calcarea bianca. Raggiunge i 25 metri d’altezza e fa parte, probabilmente, di un blocco roccioso che caratterizza il litorale calcareo. È però separato da esso tramite un’insenatura dovuta probabilmente all’erosione. Chi è, dunque, Pizzomunno? Un eroe mitologico che si sarebbe trasformato in pietra per volere delle sirene, gelose di lui e intenzionate a non fargli raggiungere la sua amata.

Da ammirare, infine, le grotte marine, scavate dall’erosione e in grado di garantire un’esperienza grandiosa e indimenticabile. In totale si tratta di circa 20 grotte, ognuna con un nome diverso e tutte meritevoli.

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