San Nicandro Garganico rientra nel novero dei piccoli borghi pugliesi ricchi di storia e tradizioni. Poco più di 15mila abitanti e un territorio in cui il relax è padrone assoluto. La cittadina è infatti circondata dalla natura rigogliosa, a un passo dal mare Adriatico.
Raggiungere questa meta per staccare la spina vuol dire circondarsi di così tanti elementi di valore da perdere il conto. Natura a parte, spazio anche a monumenti di gran pregio come il Castello normanno Aragonese.
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La storia di San Nicandro Garganico
Il centro di San Nicandro Garganico è un caratteristico incastro di viuzze strette. Le case del borgo sono realizzate sopra le rocce e le scalinate, con la città che dal colle scende fino al mare. Il nome dell acittadina compare per la prima volta nei documenti ufficiali nel 1095. Differenti fonti però fanno risalire la nascita dell’agglomerato a più di 400 anni prima, precisamente al 663. In quell’anno l’Imperatore Costante II sconfisse la città di Lucera. Un evento che di fatto diede il via alla fondazione di San Nicandro Garganico. I sopravvissuti si diedero alla fuga, raggiungendo questa specifica area circondata dalla natura rigogliosa, ricreandosi una vita.
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Cosa vedere a San Nicandro Garganico
Senza alcun dubbio, il Castello Normanno Aragonese rientra tra gli elementi di spicco del borgo di San Nicandro Garganico. Trova spazio nella zona centrale del paese e risale al XII secolo. La sua realizzazione è stata però molto lunga, proseguendo fino al XIV secolo.
Inizialmente nato come torre di difesa e avvistamento, è stato sottoposto a numerose modifiche, fino a raggiungere la sua forma finale. È oggi di proprietà privata, appartenendo alle famiglie Tozzi e Centullo. Non è dunque possibile visitarlo all’interno. Il loro ammirarlo all’esterno, però, vale la pena.
Sul fronte religioso, invece, si consiglia la Chiesa Madre di Santa Maria del Borgo. È, insieme al castello normanno aragonese, l’edificio più importante della cittadina. Costruita tra il 1573 e il 1580, vanta al suo interno interessanti statue, che fanno parte della tradizione artistica napoletana, realizzate in legno.
Visita immancabile, poi, al Museo Storico Etnografico e della Civiltà Contadina, così come alla Torre Calarossa. Nei dintorni, invece, sorge la dolina carsica Pozzantina, che è la più grande della zona e merita d’essere ammirata. Inserita in un contesto boschivo da sogno, tra querce e lecci.