Martignano è un piccolo Comune in provincia di Lecce. Fa parte, dunque, della penisola salentina della Puglia. Vanta poco più di 1500 abitanti e, di fatto, è il più piccolo dei Comuni che compongono la Grecia Salentina. Quest’ultima è una celebre isola linguistica, composta da nove Comuni in toto, nella quale si parla ancora il grico, idioma antico di origine greca (si parlava più fluentemente nel secolo scorso).
Martignano, un tesoro naturalistico: alla scoperta del Carnevale della Grecia Salentina
Cosa fare a Martignano
Per quanto piccolo possa essere, Martignano è un borgo molto attivo, che vanta numerosi eventi programmati nel corso dell’anno. Di seguito riportiamo quelli principali, che si ripetono costantemente ormai da anni, se non da generazioni:
- Carnevale Martignanese e della Grecìa Salentina – sfilata ultima domenica di Carnevale (edizione n° 44 per il carnevale martignanese e n° 38 per quello grico nel 2024);
- Morte de lu Paulinu – martedì grasso;
- Canti di Passione – domenica delle Palme;
- Sagra dell’insalata grica e della salsiccia – primo fine settimana di luglio (edizione n° 33 nel 2024);
- Festa patronale di San Pantaleone – 26 e 27 luglio;
- Tappa del Festival de La Notte della Taranta – agosto;
- Festa de l’Uragano – 15 e 16 novembre. In questa ricorrenza si ricorda il miracolo riconosciuto a San Pantaleone nel 1718, quando risparmiò Martignano da un devastante uragano che imperversò nella zona.
All’elenco aggiungiamo di certo anche il Carnevale di Martignano e della Grecia Salentina. Un evento tanto importante da meritare un piccolo approfondimento. Di fatto questa manifestazione coinvolge tutti i Comuni grici a partire dal 1984. Il primo carnevale popolare, però, nasce proprio a Martignano nel 1979. Le manifestazioni prevedono una grande sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati. Il tutto nel corso dell’ultima domenica di Carnevale.
Il martedì grasso è invece dedicato al tradizionale rito de La Morte te lu Paolinu. Si tratta di un appuntamento che chiude i festeggiamenti carnascialeschi. Un momento di improvvisata teatralità, con lo spettacolo che si basa su una commedia tragicomica, dove gli attori protagonisti mettono in piazza, in maniera totalmente ironica, i principali personaggi. Il tutto arricchito dal racconto dei fatti più curiosi verificatisi nell’ultimo anno all’interno dei confini della comunità. Dopo il rogo del fantoccio si colloca in piazza la Caremma, rappresentante la Quaresima, la quale viene bruciata al termine del periodo quaresimale.