Cosa vedere a Copertino: alla scoperta della ricca tradizione enogastronomica

Copertino è tra le cittadine più suggestive del Salento, arricchita da architetture di pregio, che si poggiano sulla celebre pietra leccese. Il borgo ha dato i natali a San Giuseppe Desa, protettore degli studenti e degli aviatori. Il territorio è inoltre noto perché custodisce alcune opere dell’architetto militare Evangelista Menga. Un tesoro posto in quel territorio noto come Terra d’Arneo.

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Cosa vedere a Copertino

L’architettura è al primo posto a Copertino e c’è tanto da ammirare, a partire dalla Chiesa Madre, realizzata nel 1088 per volere del conte Goffredo il Normanno. Nel 1235 è stata poi ampliata da Manfredi di Svevia. Vanta inoltre un’imponente torre campanaria innalzata secoli dopo.

Di grande interesse storico è l’antico Fonte battesimale, dove venne battezzato San Giuseppe da Copertino. Al Santo è stato poi dedicato anche il santuario francescano locale. L’elenco dei luoghi da vedere è alquanto ampio e comprende anche la chiesa di Santa Chiara, fondata nel 1545. In centro è da ammirare piazza del Popolo. Ai piedi dell’antico orologio si possono ammirare svariati granai. Nei pressi da apprezzare l’arco della Corte dei Pappi.

Seguendo la via, si scorge piazza Umberto I, posta nell’area dove un tempo sorgeva la porta del Malassiso, uno dei due accessi alla città. Abbattuta agli inizi del Novecento, venne eretta la colonna di San Sebastiano, che raffigura il Santo martire. Il borgo è particolarmente noto per il suo Castello, che risale al 1540 e al tempo era una struttura militare. Il progetto venne realizzato dal celebre architetto Evangelista Menga. Il complesso racchiude precedenti costruzioni, come il Maschio Angioino. A breve distanza dal centro storico, poi, troviamo in direzione est il santuario mariano di Santa Maria della Grottella. Verso sud, invece, si trovano i resti dell’antica chiesa di Santa Maria di Casole.

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Cosa mangiare a Copertino

Copertino, come il Salento tutto, vanta una grande tradizione enogastronomica. Svariati i piatti tipici da trovare nei ristoranti e locande locali. Una vera e propria esperienza, da provare insieme con le visite culturali. Tra i consigli non possono di certo mancare i passericchi con le cozze. Una pasta tipica del borgo, da gustare senza dubbio, così come ciciri e tria, le frittelle d’acqua e farina, note come pittule, che possono essere semplici o ripiene di baccalà o cavoli. All’elenco aggiungiamo, poi, i cazzamaru o ‘gnummarieddhri, ovvero involtini di frattaglie, i lampacioni, bulbi di cipolla selvatica, orecchiette e pizzarieddhri, con sugo e ricotta. E ancora varie tipologie di verdure a pignato, cotte in recipienti di terracotta. Il tutto innaffiato da uno squisito vino, il pregiato Copertino Doc.

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