Altamura è uno dei borghi più noti della Puglia. Vanta circa 3mila abitanti ma soprattutto una forte identità storica. Siamo in provincia di Bari, nell’entroterra pugliese, e questa cittadina fa parte del Gal Terra di Murgia. Un territorio vasto più di 12mila ettari, inclusi nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dove sorge il Pulo di Altamura, una delle doline più grandi. Principalmente si parla di Altamura per il suo patrimonio archeologico e le bellezze architettoniche del centro storico. Un luogo da visitare senza dubbio.
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La storia di Altamura
I ritrovamenti fossili dell’Uomo di Altamura evidenziano la presenza dell’uomo nel territorio già a 40mila anni prima di Cristo. Intorno al 500 a.C., invece, vennero costruite le mura megalitiche, dalle quali deriva il nome del borgo (Alte-Mura, ndr).
Seguirono numerose dominazioni, concluse con l’arrivo di Federico II, il cui regno portò alla rinascita della città. La popolazione aumentò enormemente, tra arabi, greci ed ebrei. Tutto ciò portò alla realizzazione della famosa cattedrale, eretta in piena fase di sviluppo culturale, economico e artistico. In questa fase, inoltre, il centro assume il suo aspetto caratteristico, con i “claustri”, ovvero piccole piazzette circondate da viuzze.
In seguito ci furono numerose signorie, che portarono a un periodo florido cittadino tra il 1500 e il 1700. Nel 1748, poi, venne istituita l’Università degli Studi, che spinse alla diffusione di ideali di uguaglianza e libertà. Grazie a questo rinnovato spirito, la cittadinanza seppe tenere una lunga resistenza quando assediata nel 1799. Per questo gli storici iniziarono a chiamarla Leonessa della Puglia.
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Cosa vedere e mangiare
Uno dei simboli di Altamura è senza ombra di dubbio la cattedrale in stile romanico, dedicata all’Assunta. VEnne realizzata nel 1232 per volere di Federico II. Gran parte della sezione originaria è però crollata a causa di un terremoto nel 1316, per poi essere ricostruita su volere di Roberto d’Angiò.
Da ammirare, inoltre, l’organo monumentale, realizzato da maestri organari di Torino. Ben 29 canne, il cui suono riesce a dare l’impressione di star ascoltando un’intera orchestra. Come mancare poi all’appuntamento con il Santuario della Madonna del Buon Cammino. Siamo sulla strada che un tempo conduceva a Bari. L’edificio storico risale al 1747 e venne costruito al posto di una piccola nicchia che rappresentava un segno di protezione per tutti i viandanti.
Come detto, però, la cittadina è nota anche e soprattutto per l’Uomo di Altamura. Si tratta di uno dei più grandi ritrovamenti archeologici del territorio. Un fossile umano rinvenuto nella grotta di Lamalunga, con datazioni ancora in fase di svolgimento. Non solo resti umani, però, anche tracce di dinosauri fossilizzati. Un vero e proprio tesoro archeologico, senza dubbio.
Non solo storia e cultura, però, anche tanto cibo. I prodotti tipici del territorio ne rappresentano una enorme ricchezza. Partiamo dal pane DOP, che ha ottento la denominazione di origine protetta nel 2005. Questo prodotto si ottiene mescolando semola rimacinata di grano duro, con acqua e lievito madre. Il tutto cotto poi in forni a legna. Al secolo ogni pagnotta veniva segnata con il marchio della famiglia che aveva preparato l’impasto, in epoca antica. Altri piatti da elencare sono poi la cialda fredda e il pane cotto. La prima si prepara con il pane raffermo, al quale si aggiungono pomodoro, cipolla, aglio, olive e cime di rapa. Il secondo si prepara facendo bollire il pane in acqua salata, con verdure di stagione. Il primo vede aggiunto olio a fine cottura, mentre il secondo dopo essere stato cotto si spolvera con formaggio.