Calimera è un borgo di meno di 7mila abitanti. Fa parte dell’ampia provincia di Lecce, in Puglia, e il suo nome è un evidente indicatore delle sue origini greche. Sorge nel Salento centrale, a 16 km dal capoluogo, circa. Appartiene alla regione storica della Grecia Salentina, che è di fatto un’isola linguistica di 9 comuni, nei quali si parla un idioma antico di origine greca, noto come grico.
Il territorio è pianeggiante e sorge ad appena 56 metri sul livello del mare. Confina con altri comuni ben noti, da visitare di certo, come Vernole, Castri di Lecce, Melendugno, Carpignano Salentino, Martano, Zollino, Martignano e Caprarica di Lecce.
Calimera borgo della Grecia Salentina: significato e cosa vedere
Cosa fare a Calimera
Non mancano di certo gli eventi annuali nel borgo di Calimera e di seguito ne riportiamo un parziale calendario. Una sorta di guida per individuare i periodi migliori per visitare il centro, al fine di viverlo mentre esplode di gioia, sapori, musica e tradizioni:
- 28-29 luglio – Si celebra la festa patronale in onore di San Brizio. I festeggiamenti religiosi iniziano in realtà il 22 luglio. Al termine della Mesa vespertina la statua del santo viene stratta dalla nicchia in cui è custodita. Condotta in spalla, esce dalla chiesa, dove una batteria di fuochi d’artificio la omaggia. Rientra allora in chiesa, dov’è posto sul tosello. Inizia così il solenne settenario di preghiera. Alla vigilia della festa si tiene l’esplosione dei colpi secchi. Alle 6.30 del mattino si recitano le Lodi, il Rosario e l’ultima tappa del Settenario. Segue poi la messa. Si segue l’intero rituale, scandito da svariati passaggi, fino a quando la statua non viene riposta il 29 luglio nella sua nicchia. Il tutto però alternato da grandi festeggiamenti, fino alle 3-4 di notte tra il 29 e il 30 luglio, quando il suono del Bolero conclude la festa;
- primo sabato e prima domenica di maggio – Festa patronale di Maria Santissima di Roca Vecchia, con due giorni in cui la città si riversa per le strade;
- 20, 21, 22 giugno – Festa dei lampioni e de lu cuturusciu, il cui nome indica le decorazioni che vengono installate per le strade in questi giorni. La struttura in canna di bambù e tipica ed è tutto rivestito di cartavelina, con all’interno una luce per l’illuminazione. Ma cos’è il cuturusciu? Si tratta del tarallo morbido.