Alezio, antico territorio dei Messapi da scoprire

Alezio È un piccolo borgo caratteristico del Salento, sito a pochi chilometri da Gallipoli. Una meta turistica non è ancora nota alla massa, facilmente raggiungibile in auto, autobus e bicicletta. Un luogo ideale soprattutto per chi è interessato all’arte e alla storia antica.

Le sue origini risalgono all’anno 1000 a.C. circa, quando il nome diffuso era quello di Alixios. Il paese prospera per circa 2000 anni, per poi subire la quasi totale distruzione da parte dei Saraceni. Dopo questo tragico evento, del borgo non resta altro che un insieme di poche case per circa due secoli. La sua rinascita può essere indicata intorno al 1700.

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La storia di Alezio

Questo territorio fu abitato in epoca romana e preromana dai Messapi. Una popolazione proveniente con ogni probabilità dall’Illiria, che oggi corrisponde quasi del tutto all’Albania. Uno sbarco decisamente logico, considerando la vicinanza delle due terre.

Questi popoli abitarono un territorio molto vasto, fino a raggiungere l’attuale Santa Maria di Leuca, ovvero la punta meridionale della regione. Un popolo pacifico, interessato alla propria prosperità locale e non all’espansione e alle guerre. Vantavano infatti ottimi rapporti con le popolazioni circostanti. Al tempo stesso, però, avevano tra le proprie fila anche valorosi combattenti, che seppero difendere in maniera efficace il territorio. Lo tutelarono ottimamente dall’annessione dei Tarantini prima e dalle scorrerie di stranieri poi. Parteciparono anche alla Guerra del Peloponneso, come alleati di Atene, assediando Siracusa.

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Cosa vedere ad Alezio

Il Museo Civico di Alezio è di certo da visitare. Dante infatti al suo interno numerose testimonianze importanti. Ulteriore valore aggiunto dal luogo che ospita, ovvero palazzo Tafuri. Si tratta di una residenza settecentesca della singolare forma quasi ottagonale.

Un viaggio nell’antico passato è garantito anche dalla necropoli di Monte d’Elia. Un’area riportata alla luce soltanto nel 1981 e visitabile in parte, a causa purtroppo della scarsità di finanziamenti pubblici. Ha conservato forma e struttura, con all’intero numerose tombe integre, sia di struttura monolitica che a lastroni.

Da visitare, di certo, anche l’antica chiesa di Santa Maria della Lizza, costruita probabilmente nel periodo di dominazione dei Normanni e degli Svevi, tra il 1150 e il 1250. Segnaliamo, poi, un evento imperdibile nell’estate salentina. Si tratta della Festa di Santa Maria della Lizza. Celebrata anche in epoca precristiana, con riti che al tempo si realizzavano nella necropoli. Oggi porta in città musicisti con fischiettu e tamburru, che percorrono le vie del paese, suonando motivi popolari e canzoni più moderne.

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