Torchiarolo, un borgo dalla natura incontaminata

La Puglia è così ricca di luoghi da scoprire da non spingere costantemente gli amanti della storia italiana a visitarla in lungo e in largo. C’è tanto da studiare e approfondire in questo territorio. Basti pensare al piccolo borgo di Torchiarolo, creato all’epoca della formazione dei casali, dopo il mille.

Un centro che divenne realmente abitato grazie all’affluenza dei profughi della vicina Valesio. Questa antica città venne di fatto rasa al suolo da Guglielmo II il malo. L’origine del nome di Torchiarolo sarebbe da attribuire al termine “mattatoio”, dato dai Turchi che occuparono le aree circostanti tra il Quattrocento e il Cinquecento. Potrebbe però provenire anche dall’avverbio latino “turce”, usato per marchiare le mattanze che facevano i turchi. Un’altra tesi, invece, suggerisce la provenienza da “torchio d’oro”. Potrebbe essere un riferimento alla spremitura delle olive, tra le coltivazioni cardine della zona, oltre ai vigneti.

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Cosa vedere a Torchiarolo

Il caratteristico centro storico di Torchiarolo merita d’essere visitato con attenzione. Qui si trovano infatti numerosi edifici affascinanti. Basti pensare al Palazzo Baronale, che è un’antica residenza che risale al 1698.

Per i più religiosi, e non solo, citiamo invece la chiesa Madre di Maria SS. Assunta. È sempre interessante visitare questi luoghi, se spinti dalla fede o meno. Si tratta infatti di testimonianze storiche, artistiche e architettoniche di grande pregio. In questo caso si possono ammirare all’interno numerose opere di artisti locali.

Torchiarolo possiede inoltre luoghi in cui la natura domina sovrana. È incontaminata e merita una visita, passeggiando ad esempio nella campagna circostante, in cui si può ammirare il parco archeologico di Valesio, antichissima necropoli messapica.

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Le torri di Torchiarolo

Uno degli elementi caratteristici del territorio di Torchiarolo sono le sue due torri. Parliamo di Torre Lo Muccio e Torre Bartoli. La costruzione risale al XV-XVI secolo d.C.. Bartoli prende il nome dall’omonima famiglia che la possedeva. Dotata di tre piani, è anche composta da garitte e camminamenti, oltre che da un grande ambiente, in cui nei secoli scorsi si producevano prodotti caseari eccellenti. Torre lo Muccio vanta invece una struttura tipica delle torri d’avvistamento del XV secolo. Quelle edificate per individuare i nemici che giungevano dal mare.

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