I Monti Dauni regalano sorprese da sogno, come nel caso di Faeto, che è un piccolo paesino in provincia di Foggia, con appena 600 abitanti, circa. Guardando alla sua storia, il comune è stato citato per la prima volta nel 1343. Si fa riferimento a un atto giudiziario di Capitanata. Nella prima parte del 1440, Faeto perse la propria autonomia, risultando annessa alla baronia di Valmaggiore, che passa a diversi casati nel corso dei secoli, come Carafa e Caracciolo. Autonomia recuperata soltanto agli inizi dell’Ottocento, con l’abolizione del feudalesimo.
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Cosa vedere a Faeto
Gli elementi da apprezzare, architettonicamente parlando, sono soprattutto di stampo religioso. Parliamo quindi della Chiesa Madre del Santissimo Salvatore. Un vero e proprio gioiello, dalle origini molte antiche. Edificata intorno al 1570, è posta nel cuore del centro storico.
Date le sue dimensioni, svetta sulle piccole case intorno, il che la rende facilmente riconoscibile a distanza. Al suo interno si trovano le reliquie di San Prospero. Vi è inoltre seppellito il primo vescovo della Diocesi Lucera e Troia, Monsignor Castielli.
Guardando in generale al centro storico, invece, la pace domina sovrana, anche perché la popolazione è scarna. Svariate abitazioni sono vuote, il che però consente di staccare davvero la spina. Un viaggio nel tempo che, per alcune ore o giorni, è forse la scelta migliore per chi è tanto stressato da una grande città.
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Natura e cibo a Faeto
Il paesino è anche ideale per gli amanti della natura, che domina tutt’intorno. Come detto, siamo in zona Monti Dauni e il borgo è tra i più alti dell’intera Puglia. Ampi spazi e balconate sono all’ordine del giorno, facili da individuare per godere di paesaggi magnifici in ogni periodo dell’anno. Faeto è inoltre il paese dell’acqua, dal momento che tutt’intorno troverete numerose fontanelle per aiutarvi nel cammino, spesso faticoso.
Come detto, visitare Faeto è consigliato particolarmente agli amanti della natura. Basti citare il Bosco Difesa per spiegare il motivo. Si raggiunge facilmente dal centro del borgo e si tratta di un’area boschiva ricolma di Faggi, che danno il nome alla cittadina.
È all’interno dello storico distretto della Valmaggiore. Si estende per svariati ettari, godendo di bucaneve, rose canine, olmi, orchidee e tigli. Nel suo cuore c’è inoltre spazio per un Orto Botanico vero e proprio. I più piccoli potranno così ottenere risposta alle proprie curiosità sul mondo naturale.
Il borgo è inoltre rinomato per la lavorazione delle carni, e principalmente il prosciutto. Ogni anno si svolge qui, da ben 60 anni, la sagra del prosciutto, proposto in vari modi. La sua stagionatura può superare anche la soglia dei 12 mesi, dando alla carne un sapore unico.
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