Capurso: scopriamo il borgo di Checco Zalone

I motivi per visitare Capurso sono svariati ma la notorietà di questo borgo pugliese, in provincia di Bari, è balzata alle stelle da quando Checco Zalone, all’anagrafe Luca Pasquale Medici, è diventato una celebrità. Il famoso comico, attore, regista e cantante è infatti nato proprio in questa cittadina.

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Storia di Capurso

Le origini del borgo di Capurso sono da collocare intorno all’anno Mille. In realtà tracce della sua esistenza si ritrovano anche prima. Lo si evince dagli affreschi ritrovati nella Grotta di Santa Barbara.

Nel corso dei secoli si sono succedute numerose dominazioni, dai Normanni agli Svevi, fino agli Angioini. Soltanto con l’avvento degli Aragonesi, per merito principalmente della Regina Bona Sforza, la cittadina ha però assunto una dignità civica.

Dopo la sua morte, il borgo andò ai Marchesi Pappacoda, che dominarono l’area per due secoli, realizzando anche un Palazzo Marchesale, in seguito però distrutto. Sappiamo da documenti che qui si svilupparono dei fermenti derivanti dalla Rivoluzione Francese. Una voglia liberale che portò durante i moti carbonari alla formazione di una vera e propria associazione segreta di rivoltosi.

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Cosa vedere a Capurso

Al di là del fatto che in tantissimi ormai si cimentano in una sorta di percorso di pellegrinaggio, alla ricerca dei luoghi di Checco Zalone, vediamo quelle che sono le attrazioni “standard”, ovvero più canoniche.

Il borgo di Capurso è ben noto per il culto della Madonna del Pozzo, in nome della quale è stata eretta una grande basilica, il Santuario Basilica della Madonna del Pozzo nel 1778. Una struttura di gran pregio, in pieno stile tardo-barocco. Un luogo al quale sarebbero legati alcuni eventi miracolosi. Ogni anno, da non perdere, il borgo si illumina a festa per la celebrazione patronale, che avviene l’ultima domenica di agosto.

Sul fronte architettonico, il centro storico è di gran pregio, con un impianto tipicamente medievale. Si è circondati da corti, bassi, archi e soprattutto stradine strette e lastricata, sulle quali affacciano alcune case “palazziate”, ovvero con bugne sporgenti. Basti pensare al celebre Palazzo D’Addosio, che oggi vanta al suo interno la biblioteca comunale.

Al di sotto del livello stradale troviamo un sentiero sterrato, sito nella contrada di Santa Barbara. È qui presenta una piccola grotta, che è però in un’area privata, nella quale è ritratta l’icona di una Madonna. Parliamo nello specifico di un’icona bizantina, quella della Madonna di Santa Barbara.

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