Monteruga: visitare la città fantasma in Salento

Il Salento è ricco di storia, il che apre le porte a un tipo di turismo culturale. Si va alla scoperta di luoghi dalle radici molto antiche, quasi sempre ancora oggi abitati, sviluppatisi nel corso dei secoli. Non mancano però esempi decisamente particolari, come Monteruga, ben nota città fantasma salentina. Ricca di luoghi abbandonati, vanta un enorme fascino. In tantissimi ogni anno si aggirano per le sue vie ed edifici, alla scoperta di una vita ormai passata, di cui resta solo l’eco.

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Monteruga: storia del borgo disabitato

Le origini di Monteruga non sono così antiche. Risalgono infatti all’epoca fascista. In tutto il Salento fiorivano masserie e aziende agricole, e il borgo venne pensato per ospitare i lavoratori dei campi di tabacco. Quando questi smisero d’essere produttivi, però, tutti i cittadini decisero di abbandonare l’area. È così che Monteruga è divenuto un paesino fantasma e tra i luoghi più strani della regione.

Non si tratta di un luogo turistico ufficiale e riconosciuto. Non è messo in sicurezza e non ci sono biglietti da pagare. L’area è segnalata su Google Maps ormai, data la notorietà ottenuta, e si può arrivare in auto e parcheggiare all’ingresso. Si consiglia di entrare dalla strada principale, proseguendo da qui la visita. Un’altra strada c’è ma occorre cimentarsi in 3 km di sterrato.

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Cosa vedere

L’area è sempre stata privata e fino a febbraio 2022 il proprietario è stato Maurizio Zamparini. Sotto la sua gestione sono spuntate le recinzioni, i cartelli di divieto e soprattutto dei guardiani molto agguerriti nello scacciare i visitatori curiosi.

Alla morte dell’ex presidente del Palermo, però, Monteruga è tornata a essere deserta. Nessuno lavora più per evitare gli ingressi, che sono ripresi copiosamente. Si sconsiglia però di prendere sotto gamba questa caccia ai tesori del passato, dal momento che nulla è messo in sicurezza. Non è inoltre chiaro chi sia il proprietario oggi.

Si consiglia, infine, di ammirare gli edifici dall’esterno, al fine di evitare di correre rischi inutili. Detto ciò, la suggestione è enorme. Scenari apocalittici, tipici di un certo tipo di cinematografia. La maggior parte dei luoghi è aperta, anche se il tutto è un po’ pericolante. Da ammirare di certo:

  • Chiesa di Sant’Antonio Abate (al centro della piazza);
  • Case dei contadini (all’interno ci sono ancora letti e armadi);
  • Caserma;
  • Frantoio;
  • Scuola;
  • Stabilimento vitivinicolo;
  • Piazza principale ricca di palme;
  • Campo di bocce.
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