Insolita Comune, comunità artistica nel cuore di Nardò

Nel centro storico della splendida Nardò, precisamente in Via de Michele 9, apre l’Insolita Comune. Si tratta di uno spazio dedicato all’arte, così come agli artisti. Un luogo di cultura, che mescola sapientemente musica, letteratura, design, scultura, artigianato e non solo. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Un motivo in più per visitare la magnifica Nardò, colma di cultura e storia.

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Cos’è l’Insolita Comune

Le ideatrici del progetto Insolita Comune sono Alessandra Martino e Silvia Priore, che hanno ben pensato di dar forma a uno spazio reale che consenta di ammirare e sperimentare l’arte in prima persona, senza il filtro del mezzo virtuale.

La speranza è quella che tutto ciò si trasformi in un punto d’incontro per tutti coloro che si sentono attratti dall’arte nel suo essere assoluto. Che si tratti di creatori o di appassionati in quanto pubblico. Non esiste una specificità assoluta e le persone sono aperte a ogni forma d’espressione.

Si mira a far vivere a tutti i visitatori un’esperienza plurisensoriale, data dalla varietà di elementi esposti, così come dalla ricchezza cittadina e dall’architettura della struttura in sé.

Il lounge bar Augustus Resort

Visitare Insolita Comune

Sono tre i piani sui quali si sviluppa l’Insolita Comune di Nardò. In Via De Michele 9 troviamo un piano rialzato caratterizzato dall’esterno da due grandi vetrine. Catturata così l’attenzione dei passanti, si offrirà loro all’interno un gran numero di opere.

Alcune di essere sono parte dell’esposizione permanente, mentre altre rientrano nel novero della mostra temporanea. L’alternanza dei mezzi adoperati per creare è incredibile Si va così dalla creta alla cartapesta, solo per fare due esempi, tentando di rivedere un po’ tutto in chiave moderna, anche e soprattutto elementi ben radicati nella nostra tradizione nazionale e nello specifico in quella salentina.

Non mancano ad esempio prodotti sartoriali, come le sedie intrecciate rigorosamente a mano del marchio SEGGIA, le borse di Stef e i cappelli di Creanto. Ma ancora le ceramiche di Mirto, i corpi di Dario Tarantino, le cornici di John-and-pepe-vintage e il total white di Roberta Fracella.

C’è poi un piano seminterrato, noto come Sutta, caratterizzato da antiche voltine del soffitto. Si tratta di un laboratorio dallo stile molto suggestivo, adoperato negli anni Settata come sala prove musicale. Oggi, invece, lo si sfrutta per workshop di attività creative di vario genere.

Spazio infine alla terrazza, Susu, che offre una vista magnifica sul centro storico di Nardò. Area attrezzata per eventi pubblici e privati, con ingresso indipendente dal resto dello spazio culturale.